Cinema, riparte la rassegna del Circolo Chaplin

Reggio Calabria Tempo Libero

Quattro anni fa, insieme alla Fondazione Horcynus e ad altri soggetti, abbiamo dato vita ad un consorzio che ha riaperto il Teatro Siracusa. Ritenevamo - ed ancor oggi riteniamo - che l’apertura di nuovi spazi per le manifestazioni artistiche e culturali in città sia parte integrante del nostro operare in coerenza con la storia del Circolo C. Chaplin. La nuova imminente stagione sociale, per ragioni che non possiamo semplificare in queste poche righe, non potrà svolgersi al Teatro Siracusa e, in mancanza di spazi “pubblici”, torneremo a fare uso di strutture private.

Come già anticipato, l’articolazione dei cicli della stagione 2015/16 è stata progettata per creare spazi di incontro/confronto con importanti e qualificate associazioni che operano a livello nazionale e nella nostra città. All’interno delle quattro tematiche affrontate – Vite contaminate dal cinema; Geografia al Femminile; Uomini contro e Europa Terra promessa – ci saranno, infatti momenti di confronto e dibattito con l’Associazione Arcigay “I Due mari”, L’associazione “Jineca” , “Ecopoiesis” e “Societa SITCC” e, infine, con “ Area – Componente Ass.ne Nazionale Magistrati”. In questi spazi proveremo a ritrovarci per approfondire e dibattere temi che sono al centro di importanti opere cinematografiche ma anche al centro del dibattito politico culturale italiano.

Veniamo ora ai cicli proposti rimandando alle singole schede, che compongono questa guida al programma 2015/2016, l’approfondimento sulle singole opere proposte. Vite contaminate dal cinema parte dalla constatazione sul come, negli ultimi anni, l’interesse per i prodotti artistici si sia spostato dall’oggetto in se per allargarsi e coinvolgere il pre e il post produzione, sui backstage e, più in generale, su tutti quei fenomeni che un determinato prodotto, fatto e/o evento culturale è capace di ingenerare nel corpo della società. Vite contaminate dal cinema è uno sguardo su questi mondi, su quanto sta dietro e intorno a fenomeni artistici di rilevante portata. Iniziamo con la rappresentazione di un intero paese affidato ad una piccola telecamera installata sul taxi di Taxi Teheran e proseguiamo con La vita è facile ad occhi chiusi, rievocazione di una significativa “storia” realmente accaduta in Spagna.

Con i toni della commedia D. Trueba ci racconta, infatti, come e quanto il fenomeno Beatles ha inciso sulla vita quotidiana delle gente. Tutto può accadere a Broadway è un vero e proprio omaggio al cinema, confezionato dal settantaseienne Peter Bogdanovich. Un omaggio ad un certo cinema: al cinema delle screwball comedy e dei suoi grandi autori. Ma anche alle opere del suo stesso autore: da L'ultimo spettacolo (1971) a Ma papà ti manda sola?(1972), a Paper Moon, a Saint Jack fino a E tutti risero (1981), per citare i più famosi. Al cinema che tutto realizza, al cinema dove tutto è possibile, della felicità dietro l’angolo, del sogno che si avvera. Al cinema che sa scaldare i cuori.

Eisenstein in Messico è, anch’esso un omaggio al cinema, un omaggio al grande autore russo Sergei Ejzenstejn. Opera discussa e discutibile ma di grande fascinazione visiva che si avventura nel racconto del Sergei Ejzenstejn che sta dietro alla sue opere, dei sentimenti che il regime sovietico non tollerava fossero espressi e/o esprimibili. Infine Dio esiste e vive a Bruxelles, esempio di un cinema capace di proporci provocatorie risposte a provocatorie domande che lo stesso Jaco Van Dormael cosi sintetizza: “il film non parla di religione. È una storia comica. Abbiamo realizzato il film chiedendoci "E se ...?". E se Dio esistesse e vivesse a Bruxelles? E se fosse un idiota? E se Gesù non fosse stato il suo unico figlio? E se Dio fosse stato donna, avrebbe fatto qualcos'altro del mondo in cui viviamo?” . In tempi di radicalismo religioso è una pillola di “illuminismo” ironico veramente necessaria e salutare.

I tre cicli che seguono - Geografia al Femminile; Uomini contro e Europa Terra promessa - sono, invece, quanto la migliore produzione cinematografica segnala come tematiche di confronto/esplorazione ineludibili. Con Geografia al Femminile iniziamo il nostro viaggio nel contemporaneo. Le vicende che i film raccontano, attraverso storie tutte al femminile, sono modi per evidenziare situazioni, condizioni, stati d'animo creati da precise situazione statuali, economiche e sociali. Il punto di vista femminile come strumento per svelare situazioni di oppressione, costrizione, in una parola mancanza di democrazia e di eguaglianza.

Con Uomini contro passeremo a storie dove l'azione dei protagonista impatta con l'assetto giuridico/normativo che contraddistingue determinate società. Dall'America de Lo sciacallo a l'Europa dell'esordiente P. Mitton (Paolo Mitton è nato e cresciuto in Italia, dove ha studiato ingegneria. Trasferito all’età di ventun anni in Belgio e poi a Parigi per lavorare presso una società di telecomunicazioni, si è avvicinato al cinema frequentando le sale d’essai della capitale francese. Dopo due anni in Spagna, dove ha frequentato brevi corsi di cinema e ha realizzato i primi cortometraggi, si è sistemato definitivamente a Londra per occuparsi di montaggio e degli effetti speciali di film quali Troy, Harry Potter, La fabbrica di Cioccolato. Nel frattempo ha continuato a scrivere finché è nato “The Repairman”, il suo primo lungometraggio). Sino alla Cina di Mountains May Depart ad alla riproposizione dell'italianissimo Porte Aperte di Gianni Amelio.

Infine Europa Terra promessa ci farà conoscere cosa c'è ai confini dell'Europa e con quali sguardi viene vista questa nuova “terra dell'abbondanza”. Appuntamento a martedì 19 gennaio 2016, cinema Odeon ore 18 e ore 21, per guardare, attraverso la finestra del nostro treno/cinema, a cosa sta fuori dalla nostra città. Un viaggio avvincente, a volte divertente e a volte impegnativo, ma sempre coinvolgente, inclusivo ed empatico.