A Crotone c’era il monopolio dello spaccio: la droga non solo si importava ma si coltivava
La droga, di vario genere - cocaina, eroina, hashish e marijuana - arrivava nel Crotonese grazie a diversi canali di approvvigionamento: in particolare dalla provincia Reggina, dalla piana di Gioia Tauro, oltre che da quella Vibonese. Per l’eroina, però non mancavano anche fornitori esteri: soggetti albanesi residenti in Puglia.
Questo quanto hanno ricostruito gli uomini della Squadra Mobile del capoluogo pitagorico che, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nel corso dell'operazione Gecale, stamani hanno fatto scattare le manette ai polsi di quasi una cinquantina di persone.
Quaranta quelle finite tra le sbarre; per quattro, invece, il Gip ha deciso la misura meno afflittiva dei domiciliari; cinque sono state sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (QUI I NOMI).
La Dda gli contesta di far parte di un gruppo armato capeggiato da soggetti crotonesi già gravati da precedenti, tutti stabilmente inseriti nel capoluogo, che sfruttando la loro presunta esperienza criminale ed i propri contatti sul territorio, sarebbero riusciti a movimentare ingenti quantitativi di cocaina, eroina e droghe leggere, in pratica monopolizzando la distribuzione in alcune piazze di spaccio della città.
AL VERTICE dell’organizzazione si ipotizza quindi vi fossero quattro degli arrestati di oggi: Maurizio Valente e Antonio, Pantaleone e Francesco Laratta, che sarebbero stati ovviamente coadiuvati dagli altri indagati.
A dare una importante mano alle indagini, sono stati, oltre che le intercettazioni, le dichiarazioni rilasciate da alcuni collaboratori di giustizia.
Il riferimento è a Francesco Oliverio, condannato per l’omicidio di Giovanni Tersigni (QUI), ammazzato in pieno centro storico nel 2019: un delitto, questo, che sarebbe maturato proprio per questioni relative allo spaccio nel capoluogo.
Oliverio ha difatti raccontato agli inquirenti dell’esistenza di un gruppo, che operava nel quartiere popolare di Fondo Gesù, capeggiato a suo dire proprio da Valente, riferendo inoltre di locali in cui veniva conservata la droga e dei relativi canali di approvvigionamento.
Nel corso delle indagini - che hanno mirato a confermare questi importanti spunti informativi offerti dal collaboratore - è emerso anche come il gruppo si dedicasse esso stesso alla coltivazione della droga: durante le investigazioni sono state difatti trovate e sequestrate tre piantagioni di marijuana per un totale di circa 1600 piante.
Eseguiti inoltre una serie di riscontri che hanno permesso arrestare in flagranza 31 persone e di sequestrare oltre due chili di coca, altri dieci di eroina; quasi quarantaquattro chili di marjuana, più di quattro di hashish. Scovate e sequestrate poi sette armi comuni da sparo e 367 munizioni di vario calibro.
ALL’ESECUZIONE dei provvedimenti cautelari hanno partecipato, dalle prime ore dell’alba di oggi, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, circa duecentocinquanta agenti della Polizia appartenenti alla Squadra Mobile di Crotone e ad altre Squadre Mobili, dei Reparti Prevenzione Crimine di Vibo Valentia, Siderno, Catania, Potenza, Napoli e delle Unità Cinofile di Vibo Valentia e Catania oltre al personale del Reparto Mobile di Reggio Calabria.
Le investigazioni - supportate da complesse attività tecniche - sono state condotte dagli uomini della Squadra Mobile pitagorica coordinati dallo Sco.