Un suk della droga tra i vicoli del centro storico: undici arresti a Crotone

Crotone Cronaca

Tra le strette viuzze del centro storico di Crotone, un vero dedalo di vicoli quasi inespugnabili, si sviluppava un floridomercato” della droga, una sorta di un suk di casa nostra, dove si smerciavano quotidianamente grossi quantitativi di cocaina, eroina, hashish e marijuana.

A scrivere la parola fine sul “giro” di spaccio sono stati stamani gli uomini della squadra mobile del capoluogo pitagorico che, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno fatto scattare le manette ai polsi di undici persone (QUI).

In dieci sono così finite in carcere, una ai domiciliari e due sottoposte invece ad altrettanti obblighi di dimora: a vario titolo sono accusate di associazione finalizzata all’acquisto, la detenzione, il trasporto, la cessione e la vendita di stupefacenti e, in alcuni casi, di spaccio e detenzione ai fini di spaccio in concorso.

I NOMI DEI COINVOLTI

In carcere sono dunque finiti Giuseppe Spagnolo (46 anni); Alessandro Spagnolo (25); Ercole Spagnolo (47); Francesco Spagnolo (28); Luigi Spagnolo (38); Raffaele Messina (24); Gaetano Scicchitano (52); Gianluca La Forgia (38); Andrea Rizza (28); e Claudio Ivan Covelli (40). Ai domiciliari, invece, Vittoria Covelli (46 anni). All’obbligo di dimora, infine, sono stati sottoposti Francesco Corrado (42) e Dionigi Crugliano (28).

Le investigazioni - che si sono sviluppate tramite intercettazioni telefoniche, ambientali e video - si sono focalizzate, come dicevamo, sul centro storico di Crotone.

Qui, secondo gli inquirenti, era attiva una fitta e strutturata rete di spaccio, organizzata in forma piramidale, i cui componenti, ognuno dei quali con ruoli e competenze specifiche, si procurava e smerciava al dettaglio grossi quantitativi di droga.

I profitti venivano fatti confluire in una cassa comune e poi divisi tra i soggetti a capo dell’associazione, mentre agli atri indagati si assicurava un compenso.

A capo del gruppo, che avrebbe avuto alcune propaggini anche nel quartiere 300 alloggi, vi sarebbe stato Giuseppe Spagnolo, che secondo la tesi dell’accusa avrebbe organizzato la gestione dei rifornimenti e lo spaccio insieme ai familiari; mentre la madre, Vittoria Covelli, si ritiene coltivasse la marijuana.

I magazzini sarebbero stati invece gestiti da Raffaello Messina e Gaetano Scicchitano. Dalle intercettazioni è emerso come quest’ultimi, ricevuti gli ordini, parlassero della cocaina indicandola come “maglietta bianca” o “caffè”, mentre la marijuana veniva definita in codice “maglietta verde”. Il numero di “magliette” indicava evidentemente i pacchi di droga da portare.

A riscontro di quanto scoperto dagli investigatori sono state effettuate numerose attività di polizia giudiziaria, come perquisizioni e sequestri di stupefacente, anche nei confronti degli stessi assuntori, a cui, di volta in volta, è stata sequestrata la droga comprata in uno dei tre punti di spaccio, dove si è documentato un continuo andirivieni di persone a qualsiasi ora del giorno.

Dalle indagini è emerso anche che il gruppo coltivasse la marijuana: la polizia ha difatti sequestrato tre diverse piantagioni nascoste tra la vegetazione della periferia del capoluogo.

I PROVVEDIMENTI sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Catanzaro ed eseguiti da un centinaio di uomini e donne della Polizia di Stato, appartenenti alla Squadra Mobile di Crotone, al Reparto Prevenzione Crimine di Cosenza, Vibo Valentia e Siderno, e alle Unità Cinofile di Vibo Valentia.