Presentazione del Libro “Savoia o Borbone...”
La passione per la sua Terra lo sprona continuamente, senza mai lasciarlo tranquillo, facendogli redigere, così, libri che aiutano le generazioni a capire, districare e conoscere meglio le vicende che caratterizzarono la realtà nelle diverse epoche storiche e, in particolare, ciò che subì, per l’Unità d’Italia, il Meridione e che oggi, purtroppo, vivono i comprensori che lo consistono con le loro popolazioni, tra ricadute imprescindibili, le quali possono essere risollevate solo nella coscienza dell’appartenenza che li animano e li caratterizzano insieme con i talenti e le capacità che posseggono.
Stiamo parlando di Antonino Ballarati, classe 1942, agente di commercio, per tanti anni, con aziende di primo piano a livello nazionale, amante della storia e del mondo omerico, nonché autore, con piglio da cronista, di diversi libri come: “La guerra di Troia” pubblicato nel 2005, “Il mito della Guerra di Sybaris” nel 2007, “Così ho sedotto Roma” nel 2009, romanzo storico sulla figura di Messalina, e nel 2012 de “Il Regno Perduto- Quando il Sud era l’Italia”.
L’ultima fatica, sulla scia del precedente, che riafferma l’orgoglio di essere uomini e donne del Sud per ritrovare nei fatti del passato le ragioni di essere ancora veri interpreti del presente e del futuro, s’intitola “Savoia o Borbone la bugia del Risorgimento” edito da Il Coscile che sarà presentato venerdì 29 gennaio, alle ore 18 nella sala conferenze del Circolo Cittadino di Castrovillari.
All’iniziativa introdotta e moderata da Isabella Laudadio, curatrice della narrativa de Il Coscile, porgeranno il saluto il Sindaco, Domenico Lo Polito, il Presidente del Circolo, Angelo Giannoni e l’editore, Mimmo Sancineto. Mentre le relazioni guida sono affidate a Leonardo Alario della Consulta Scientifica della Federazione Italiana Tradizioni Popolari, ed allo scrittore Pierfranco Bruni. Alla docente Minella Bloise, invece, è stata consegnata la lettura interpretativa di alcuni brani del testo, mentre Ballarati concluderà la presentazione.
Il suo libro mette a fuoco ciò che ha dovuto patire il Sud nel groviglio di tante circostanze, che lasciano ancora molti strascici amari, come esprime l’annosa Questione Meridionale, ed è un approfondimento su ciò che è stato sottratto al popolo del Sud in un Risorgimento che sembrerebbe a due facce : da condannare per tanto e, in piccolissima parte, forse da tener presente per non aver lasciato il Paese solo un’espressione geografica, anche se i metodi per convertirla non sono stati proprio dei migliori.
Ma per Ballarati i dati parlano chiaro, anzi “gridano forte” : il Sud ha perduto tantissimo nell’unificazione, offrendo, però, un grande contributo per la nascita dello Stato Italiano che, nel processo di costruzione succeduto al “Risorgimento sabaudo, è stata fatta passare come unica strada per poter giungere al progresso ed alla libertà, alla faccia di 127 anni di Regno Borbonico, di una memoria storica e, soprattutto, di industrie, attività, istituzioni e ricchezze che il Meridione possedeva prima che venisse, con questo cambio della guardia , completamente privato”. S’immagini- per dare il senso dello stato di salute economica del Meridione in quegli anni-, come riporta uno studio de Il Sole 24 ore del 17 marzo 2011, che prima dell’Unità d’Italia, nel Regno di Napoli vi era un Prodotto interno Lordo quasi doppio rispetto a quello piemontese. Fatti che fanno ulteriormente capire e ci fanno riflettere, insieme ad altre documentazioni, legate, per esempio, al trasferimento di macchinari industriali al nord, alla chiusura nel 1862 di opifici tessili, cartiere, ferriere della Calabria, concerie oppure al cambio di affidamento di lavori pubblici da compiere nelle province duosiciliane-come viene ricordato nel libro “La resistenza duosiciliana” edita da Capone- cosa eravamo veramente.
“Situazioni, eventi e fatti, sapientemente miscelati con dovizia di particolari nel racconto e descrizione degli avvenimenti, supportati da una rigorosa documentazione storica- ha dichiarato il Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito -, fanno della nuova opera di Ballarati un’altra occasione per comprendere e conoscere meglio il percorso che portò all’Unità d’Italia nonché la tribolata storia del Mezzogiorno che, nonostante era caratterizzata dalla dinamicità e capacità di fare impresa degli uomini e donne del lavoro, come testimoniano le cronache dell’epoca, ha dovuto soccombere ai vincitori-quelli che scrivono sempre la storia- i quali, poi, ne hanno determinato le sorti, sicuramente grazie, però, anche alla resa dei temperamenti importanti che mai avrebbero pensato tutto ciò e che bisogna ri-suscitare per una unità sostanziale del Paese nel quale Nord e Sud sono fondamentali per una crescita e sviluppo armonico della Nazione e della stessa Europa.”