Consegnato al Comune di Rende bene confiscato alla mafia
Consegnato al Comune di Rende un bene confiscato alla mafia. Si tratta di un appartamento ubicato in via Verdi. Questa mattina a Reggio Calabria è stato il presidente del consiglio comunale di Rende, Annamaria Artese, a ricevere le chiavi dello stabile dal prefetto Umberto Postiglione, direttore dell’Anbsc (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata).
“Combattere la ’ndrangheta, così come le altre organizzazioni criminali, significa aggredirne il patrimonio. E’ una lezione che l’Italia ha appreso dopo anni di lotte e il sacrificio di uomini coraggiosi che hanno dato la vita per lo Stato”.
E’ quanto ha affermato il presidente dell’assise civica di Rende, Annamaria Artese, che ha rappresentato l’Ente a Reggio Calabria, insieme al segretario comunale, Donato Michele Lizzano.
“E’ importante impedire – ha sottolineato la Artese - che questi beni restino inutilizzati. Spesso sono troppo pochi i soldi destinati alla gestione delle ricchezze guadagnate illecitamente col malaffare e poi tornate nella disponibilità dei cittadini, al termine di processi molto lunghi. L’intera amministrazione comunale di Rende, che rappresento questa mattina a Reggio Calabria, si associa al messaggio unanime uscito fuori da una giornata di riflessione per tutti colori i quali credono nel valore quotidiano della lotta alla mafia.
Da una parte possiamo ritenerci soddisfatti per la velocizzazione delle procedure di confisca e l’affidamento della gestione dei beni sottratti al potere criminale; dall’altra parte occorre riflettere su episodi inquietanti come quello che ha visto come vittima il presidente della commissione regionale Antimafia e consigliere regionale della Calabria, Arturo Bova. Oggi a Reggio ho espresso a Bova la mia solidarietà, quella del primo cittadino di Rende, Marcello Manna e di tutta la nostra comunità. Non abbassare la guardia è l’altro imperativo che dobbiamo seguire noi amministratori pubblici.
Il nostro impegno sarà quello di stare al fianco delle tante vittime di mafia anche con l’affidamento del bene confiscato a quanti possano essere promotori di messaggi e azioni con un alto contenuto di moralità e senso civico. Dal prefetto Postiglione abbiamo appreso che nel 2015 oltre 4mila beni confiscati sono stati restituiti alla comunità. Un numero importante che ci fa ben sperare per il futuro di una terra capace di rialzarsi, anche laddove sembra essere messa al tappeto dalle ’ndrine”.
Alla cerimonia di consegna dei beni confiscati alla criminalità, organizzata nella struttura del Grand Hotel Miramare della città dello Stretto, erano presenti, oltre al direttore dell’Anbsc, Umberto Postiglione, anche il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà e il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa.
In prima fila, fra le tante autorità civili, militari e religiose, pure il capo della Procura di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho e il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao.