Comitato per istituire un registro per il Testamento Biologico a Crotone
"Il 13 Gennaio la conferenza dei Presidenti dei Gruppi alla Camera ha finalmente calendarizzato la Legge sul Fine Vita. Una tappa irrinunciabile in un percorso di libertà che coinvolge migliaia di cittadini italiani, fermi nel loro silenzio, legati a questo mondo solo da un battito di ciglia e da freddi mezzi meccanici. Il Comitato "Mediterraneo Possibile" di Crotone, ha portato all'attenzione dei Crotonesi la storia di Max Fanelli, un malato terminale di SLA che reclama il diritto alla propria dignità, appellandosi al Governo affinchè venga sottratto dall'accanimento terapeutico di cui è vittima. Abbiamo portato avanti la campagna "#iostoconmax" attraverso un cineforum volto a discutere il tema del fine-vita". E' quanto scrive il portavoce crotonese di Possibile, Davide Dionesalsi.
"Lo abbiamo fatto - continua la nota - con la competenza di validi e stimati professionisti e la giusta misura che richiede questo argomento. Un appuntamento conclusosi con l'impegno di coinvolgere su questo tema l'Amministrazione Comunale, affinchè anche a Crotone si potesse adottare un provvedimento di civiltà per costruire un cordone a tutela dei diritti umani. Ora che i massimi organismi legislativi nazionali hanno preso in carico questa battaglia, ci è sembrato giusto mettere in atto i nostri propositi, depositando al protocollo del Comune di Crotone l'istanza per l'istituzione di un registro delle dichiarazioni anticipate di volontà, relative ai trattamenti sanitari (cd. Testamento Biologico). La proposta nasce dalla consapevolezza che il diritto di controllare le fasi finali della propria vita, di decidere se e come intervenire sulla malattia, se e come contrastarla, in alcuni casi persino il diritto di decidere se e come accelerare il processo mortale o determinarlo, con l'aiuto o l'assistenza di altri soggetti è “il più paradossale dei diritti umani”, “una specie di ultima libertà”. Soprattutto, però vuole offrire una risposta ad una seria domanda: fino a che punto è giusto accettare che l’enorme potere che la medicina possiede, possa privare un paziente del suo diritto di morire con dignità? La risposta nasce da fondamenti legislativi radicati nella nostra tradizione repubblicana; la costituzione fra tutti. Essa sancisce, secondo il principio di certezza del diritto, l'inviolabilità dei diritti dell'uomo (art.2), della libertà dell'uomo (art.13) e dei limiti imposti dal rispetto della persona umana (art.32). Attraverso questo sentiero siamo pervenuti a proporre questa opportunità all'Amministrazione Comunale, nelle persone del Sindaco e del Presidente del Consiglio Comunale. Ad essi ora la scelta se far cadere nel vuoto una istanza legittima oppure accettare la sfida e contribuire all'accrescimento dei diritti dei Crotonesi".