Platania, don Panizza: “molte famiglie sperimentano una povertà educativa”
Nell’ambito del progetto “Scuola per la famiglia”, si è svolto nei locali dell’Istituto Valentino De Fazio una interessante lezione con il “prete antimafia” don Giacomo Panizza sul tema “La famiglia educa alla scelta del bene e del bello nelle difficoltà del territorio”. L’incontro, al quale hanno preso parte il vice sindaco Davide Esposito, che ha portato ai convenuti il saluto dell’Amministrazione comunale, l’Appuntato Fernando Bevacqua con il carabiniere Cosimo Bruno e, naturalmente, i genitori e i ragazzi del catechismo, che hanno gremito l’ampia sala, è stato coordinato dal Parroco don Pino Latellì.
Don Giacomo ha intrattenuto i ragazzi e i genitori spiegando con un linguaggio semplice e chiaro i vari problemi legati in particolare all’azione educativa dei genitori in un contesto sociale e culturale che presenta tante difficoltà: mafia, bullismo, spaccio della droga, consumo di alcool. “La famiglia, oltre a queste difficoltà - ha detto tra l’altro Panizza - si trova a fronteggiare quella espressa da una sfiducia diffusa riguardo alla possibilità stessa dell’educare. La famiglia - ammonisce il sacerdote – non deve mai rinunciare alla sua missione educativa. Essa è e rimane la prima cellula della chiesa e della società e luogo fondamentale di crescita, di formazione e di educazione. Immaginiamo una famiglia - ha proseguito Panizza - che non educa, una scuola e una società che non si pongono il problema di educare: come saranno le relazioni tra le persone, tra i piccoli e i grandi, tra i cittadini e le istituzioni, tra i deboli e i forti?
Diciamocelo pure: oggi molte famiglie sperimentano una “povertà educativa”. Nelle nostre famiglie tante volte si dà per scontato che sia spontaneo crescere felici, benevoli con gli altri, rispettosi di tutto ciò che è bene e bello. Invece dobbiamo convincerci che genitori si diventa! famiglia si diventa!, società e Chiesa si diventa!”. Entrando nel vivo del tema Don Giacomo ha sottolineato l’importanza dell’educazione alla luce delle fede e della tradizione cristiana. “La fede ha bisogno di un luogo dove può nascere e crescere, dove può diventare un'esperienza vissuta. Fin dall'inizio della creazione Dio ha scelto la famiglia per questo. I genitori sono chiamati a “portare frutto”, accompagnando i piccoli alla pazienza di crescere in tempi difficili e in territori sempre in cambiamento, educandoli al mistero della vita, all’essenziale, alla felicità, ai sentimenti, e soprattutto ad esercitarsi a mettersi senza paura in relazione con sé stessi, con gli altri e con Dio”. Dopo un partecipato dibattito, l’incontro è terminato con l’appello di Panizza a lavorare nel campo educativo in sinergia con la Chiesa e la Scuola.