Ferro (FI): “La Regione incentivi la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”
“Dopo che le diatribe immediatamente successive all’approvazione della nuova legge urbanistica regionale si sono rivelate tanto animate quanto infruttuose, ora rischia di passare in sordina anche la notizia che la Calabria ha registrato un altro record negativo, quello di essere la regione con il maggior numero di edifici residenziali in scadente o cattivo stato di conservazione”. È quanto sostiene Wanda Ferro, vice coordinatrice regionale di Forza Italia.
“In tale direzione, il richiamo alla nuova legge urbanistica è quanto mai opportuno sol se si consideri che non vi è traccia di alcuna disposizione capace di incoraggiare ed agevolare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Il dato diffuso da Confartigianato è allarmante: quasi il 27% degli edifici residenziali in Calabria - più di una casa ogni quattro - versa in condizioni definite mediocri o pessime, con la conseguenza che le cattive condizioni delle case mette a rischio la sicurezza dei cittadini e contribuisce ad incrementare i costi delle bollette per via della scarse prestazioni energetiche.
Non mi meraviglierei se gli strenui difensori del nuovo testo di legge licenziato dal consiglio regionale osservassero che la legge contiene l’obiettivo dichiarato di riduzione di consumo del territorio, ma ai più non è sfuggito che la legge circoscrive il concetto di “consumo di suolo zero” al non utilizzo di maggiore territorio rispetto a quello già previsto dai piani regolatori, vale a dire che si può continuare a consumare territorio in maniera indiscriminata, purché sia consentito dagli strumenti urbanistici previgenti.
In realtà i cittadini calabresi auspicavano una reale ed effettiva riduzione del consumo di suolo che incentivasse, o quantomeno agevolasse, il recupero e la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, anche attraverso misure fiscali per i proprietari degli immobili e per le imprese che rendessero più conveniente ristrutturare gli edifici e meno vantaggioso costruirne di nuovi. Solo in tal modo possono essere raggiunti contemporaneamente molteplici risultati, dalla riqualificazione del patrimonio immobiliare al risparmio ed alla efficienza energetica, dalla difesa dell’ambiente al rilancio delle settore delle costruzioni.
Anche in tal caso non mi sfugge che i filogovernativi sono pronti a giurare che la proroga del bonus fiscale per le ristrutturazioni va in questa direzione, ma ai più attenti non è sfuggito che gli incentivi introdotti nel 2008 e prorogati anche per il 2016 sono stati utilizzati in larga parte nel nord ed in misura molto ridotta nel Mezzogiorno ed in misura ancora minore in Calabria. Non sembra necessario disturbare la scienza per interpretare il fenomeno, essendo fin troppo evidente che nei territori come il nostro, dove i tassi di povertà sono i più alti d’Italia, il bonus ristrutturazione non è sufficiente ad incentivare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
Proprio per tali motivi il Governo Oliverio avrebbe potuto e dovuto mettere in campo una serie di agevolazioni, a costo zero per le casse regionali, capaci di favorire interventi volti al rinnovamento dell’esistente mediante, ad esempio, la concessione di adeguati premi di cubatura per gli interventi di ristrutturazione, e la semplificazione delle procedure per la modifica delle destinazioni d’uso del patrimonio edilizio esistente. Oliverio faccia tesoro dello studio pubblicato da Confartigianato, raccolga i suggerimenti che verranno dagli Enti locali e dagli addetti ai lavori e contribuirà non soltanto a togliere alla Calabria il triste primato di Regione in cui insiste il maggior numero di edifici fatiscenti, ma anche ad agevolare la già difficile ripresa del settore delle costruzioni che rappresenta uno dei settori che trainano l’intera economia calabrese, e il cui rilancio rappresenta un diritto per cittadini ed imprese”.