Shoah: riflessione tra “Circolo Noi con Voi” e studenti del Margherita Hack di Cotronei
Il 27 gennaio, giornata dedicata interamente al ricordo delle vittime della Shoah. L’associazione culturale “Circolo Noi con Voi” come ogni anno, ha organizzato un momento di discussione e riflessione, coinvolgendo gli studenti dell’Istituto Superiore “Margherita Hack” di Cotronei e la fondazione museo della memoria di Ferramonti di Tarsia, rappresentata dal dott. Francesco Panebianco, ospite d’onore la signora Edith Fischhof Gilboa, internata, in giovane età, nel campo di Ferramonti di Tarsia, che in occasione della visita, ha presentato il suo libro dal titolo “COLORI DELL’AROCBALENO SUL MARE”
Ad introdurre la manifestazione ha pensato il dirigente scolastico dell’Istituto Superiora, la dott.ssa Anna Liporace, che ringraziando l’associazione “Circolo Noi con Voi” per la bella iniziativa proposta, ha voluto sottolineare l’ importanza di ricordare e di non ricommettere più gli errori del passato, “purtroppo , troppi episodi di discriminazione e di violenza tutt’oggi accadono come se lo sterminio del popolo ebreo e di tutti gli oppositori del sistema nazista non fosse mai esistito. Voi giovani, usate la vostra intelligenza affinché possiate avere un domani migliore, dove episodi del genere non si ripetano più”.
il coordinatore dell’associazione “Circolo Noi con Voi”, il dott. Salvatore Chimento, nel salutare gli ospiti presenti: “Come associazione culturale, da otto anni abbiamo inserito nel calendario delle iniziative da fare anche la giornata della memoria, coinvolgendo ogni anno le scuole, gli studenti perché è con loro, con le nuove generazioni che vogliamo ricordare, discutere e commentate questi avvenimenti. I pochi sopravvissuti a questo orrore, oltre a portarsi una ferita indelebile per tutta la vita, hanno faticato a raccontare la loro esperienza, per questo, la presenza quest’oggi della sig,ra Gilboa deve rappresentare per tutti noi un’ incontro con la storia oltre che un momento culturale”.
Il dott. Francesco Panebianco, responsabile della fondazione museo della memoria di Ferramonti di Tarsia: “Ragazzi, la storia è fatta da persone che quotidianamente ci mettono la propria faccia, chi lo fa in una maniera sbagliata e chi invece con le proprie azioni vuole scrivere le pagine di un futuro migliore, dove gli errori del passato non si ricommettano più, mettiamoci in gioco il nostro futuro è nelle nostre mani. Nel libro di EDITH, sono raccolte tutte le emozioni, paure e sensazioni che si possono provare solo in un campo di concentramento. Quest’anno abbiamo voluto promuovere questi incontri con le scuole, con gli studenti, perché insieme a voi possiamo crescere e imparare che il rispetto e la dignità umana vale più di ogni altra cosa”.
Edith Fischhof Gilboa, nata a Vienna il 5 giugno del 1923, dopo una infanzia dolce ed una curata educazione è stata costretta, a causa delle leggi razziali, a fuggire in Italia per evitare la persecuzione. Una dolce testimonianza la sua, che ha commosso e tenuta alta l’attenzione degli studenti, ha descritto nei minimi particolare la vita vissuta nei campi di concentramento, dall’alzarsi la mattina alla fila per avere una briciola di pane. “Dopo aver sopportato molte ingiustizie, promisi che mai avrei più subito più alcun tipo di maltrattamento, così è stato, ho sempre tenuto alta la mia dignità di essere umano”. Un testimonianza davvero molto forte quella di Edith, caratterizzata dalle numerose domande rivolte dagli studenti. Oggi, vive in Israele, è felicemente bisnonna di 93 anni, circondata dall’affetto della propria famiglia. Il dirigente scolastico, la dott.ssa Anna Liporace, nel ringraziare l’anziana signora, che di anziano ha solamente gli anni sulla carta d’identità, per la preziosa testimonianza, ha rivolto un appello hai propri studenti invitandoli a “ reagire alle forme di violenza perché il futuro è tutto nelle vostre mani”.
A concludere ha pensato il coordinatore dell’associazione “Circolo Noi con Voi”, il dott. Salvatore Chimento “Il 27 gennaio è il giorno giusto per riflettere su quello che è stato e su quello che potrà esserci, sulla malvagità umana, che può coinvolgere tutti come una malattia infettiva - la più micidiale di tutte -, meditiamo su valori quali: fratellanza, uguaglianza, pace; rinunciando per sempre all'indifferenza, che fa tanto male quanto manifesta la violenza”. Alla signora Edith Fischhof Gilboa sono stati regalati due composizioni floreali come segno di gratitudine per la presenza che vale sicuramente più di qualsiasi altro regalo.