Shoah. Prefetto Sammartino: “violenza senza uguali, il ricordo si sviluppi nelle nostre coscienze”
Il ricordo grida nelle nostre coscienze… “Io vorrei volare ma dove. Ma dove? Un filo spinato impedisce che qui dentro sboccino i fiori. Non posso volare. Non voglio morire” (Peter, bambino ebreo ucciso nel ghetto di Terezin ).
“Non ci sono parole adeguate, né frasi sufficienti per esprimere pienamente l’orrore e il raccapriccio di fronte a quella che è stata una negazione dell’inumanità, una violenza senza uguali nei confronti di donne, bambini, vecchi e uomini inermi. Se le parole non bastano per esprimere tanta atrocità allora bisogna che la memoria, il ricordo, si sviluppi nel silenzio, nelle nostre coscienze”. Queste le parole del Prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino nella commemorazione del “Giorno della memoria”, svoltasi presso questo Palazzo del Governo nel corso di una sobria cerimonia aperta alla cittadinanza, cui hanno partecipato il Presidente f.f. della Corte di Appello, il Procuratore Generale della Repubblica, il Presidente del Tribunale, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale, il Presidente del TAR, il Sindaco del Capoluogo, il Presidente della Provincia, un Rappresentante della Diocesi di Reggio Calabria-Bova, il Questore, il Direttore Marittimo Interregionale della Calabria e della Basilicata Tirrenica, i Comandanti Provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del Fuoco, della Scuola Allievi Carabinieri, i Presidenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della Provincia, nonché un reduce sopravvissuto al campo di concentramento. Alla cerimonia hanno preso parte anche i rappresentanti delle testate giornalistiche e delle emittenti televisive locali.
“Un’occasione per ricordare, anche coralmente, con un momento di raccoglimento uno dei drammi più atroci e spietati della storia: la Shoah, le deportazioni, gli internamenti, i campi di lavoro e di sterminio, le leggi razziali, la persecuzione degli ebrei.
L’inumanità con cui gli ebrei furono perseguitati e minacciati nel secolo appena passato va oltre la capacità di espressione delle parole. E tutto questo fu fatto loro per la sola ragione che erano ebrei.
Un invito alle donne e agli uomini a riflettere sul significato della Shoah. Le vittime, dalle loro tombe, e i sopravvissuti, attraverso la vivida testimonianza di quanto hanno sofferto, sono diventati un forte grido che richiama ancor oggi l’attenzione di tutta l’umanità.
Ricordare questo terribile dramma significa prendere piena coscienza del monito che esso comporta: ai semi dell’antisemitismo, della violenza dell’uomo contro l’uomo non si deve mai consentire di mettere radice nel cuore dell’essere umano.” Queste le riflessioni con le quali il Prefetto ha ricordato lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Nel corso della manifestazione è stato proiettato anche un breve, significativo filmato a testimonianza delle atrocità perpetrate sui prigionieri reclusi nei campi di concentramento nazisti per meditare “su ciò che è stato” affinché simili eventi non abbiano più a ripetersi e, nel contempo, “Stando in casa, andando per via, ripetetele ai vostri figli”. La cerimonia si è conclusa con un assordante, significativo silenzio.
Nella circostanza sono stati anche esposti gli originali delle Gazzette Ufficiali con i testi delle leggi razziali fasciste applicate in Italia dal 1938 fino alla caduta del fascismo, messi a disposizione dal locale Archivio di Stato.