Delegazione dell’UdC di Lamezia Terme presente a Roma per il Family day

Calabria Politica

Delegazione dell’ UdC di Lamezia Terme presente a Roma per il Family day

"Una delegazione dell’UdC di Lamezia Terme sarà presente, oggi, a Roma alla manifestazione del Family day contro il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili in votazione in questi giorni in Parlamento. La presenza degli esponenti dello scudo crociato a Roma in vista della manifestazione che si terrà al Circo Massimo vuole essere una testimonianza a favore della tutela e del rispetto della famiglia tradizionale ( cellula fondamentale della nostra società che andrebbe maggiormente tutelata e non indebolita) nonché una richiesta di rispetto nei confronti dei bambini contro chi oggi cerca di violarne i diritti naturali e contro chi a colpi di disegni di legge in Parlamento cerca di scardinare i principi fondamentali sanciti dalla nostra Carta Costituzionale."Lo si legge in una nota di Simone Cicco Vice Segretario UDC Lamezia Terme.

"Noi come Udc - continua la nota - in Parlamento abbiamo sin da subito adottato una posizione chiara ed intransigente, non diciamo no in maniera assoluta ad una regolamentazione delle c.d. coppie omosessuali ma non possiamo negoziare valori e diritti naturali che noi riteniamo inviolabili.

In quest’ ottica diciamo un fermo e secco no a questo disegno di legge che si appresta ad essere votato ed in particolare diciamo no alla equiparazione tra matrimonio ed unioni civili, no alla c.d. stepchild adoption per le coppie omosessuali ossia la possibilità di adottare il figlio biologico del partner, infine diciamo fermamente no al c.d. utero in affitto o maternità surrogata (ossia alla pratica in virtù della quale una donna mette a disposizione il proprio utero e porta avanti la gravidanza per conto dei “committenti”, che possono essere single o coppie, sia eterosessuali che omosessuali) che potrebbe aprire la strada ad un mercimonio intollerabile oltre a stravolgere il normale e dolcissimo significato di maternità costringendo, per esempio, donne in difficoltà economica a “ vendere il proprio utero”.

Speriamo, pertanto, che il Governo torni sui suoi passi e decida di rinviare la votazione di questo provvedimento sottoponendolo ad una analisi dettagliata considerato anche che leggendo il testo lo stesso non pare altro che un copia ed incolla della disciplina codicistica del matrimonio (volendosi quindi in maniera celata equiparare in tutto e per tutto le unioni civili al matrimonio tradizionale).

Riteniamo - conclude Cicco - che il progetto di legge, che se approvato comporterà una modifica sia della Costituzione sia del nostro codice civile, necessiti di una maggiore valutazione non dettata dalle mode del momento magari anche per scopi elettorali, siamo convinti piuttosto che modifiche ed interventi legislativi in materie delicate quali quelle prese in considerazione dal disegno Cirinnà debbano essere oggetto di un confronto politico (e non solo) piu’ ampio possibile considerato anche e soprattutto che queste leggi spiegheranno i loro effetti sulle generazioni future."