Il 5 febbraio Lino Vairetti e Jenny Sorrenti al museo del rock di Catanzaro
Un percorso di ricerca e di approfondimento culturale con personaggi e artisti che in Italia, negli anni sessanta e settanta, hanno contribuito al rinnovamento musicale con quello che può essere considerato il periodo di maggiore espressività della musica italiana. E’ questo uno degli obiettivi del Museo del Rock di Catanzaro che venerdì 5 febbraio alle ore 17,30 ospiterà Lino Vairetti, cantante e fondatore degli Osanna, e Jenny Sorrenti, voce e fondatrice dei Saint Just.
Entrambi considerati tra i maggiori protagonisti della svolta progressive del rock nostrano non hanno mai tradito le loro origini, restando saldamente ancorati agli stilemi di un genere sempre apprezzato in tutto il mondo, soprattutto in Giappone.
Per Vairetti si tratta di un ritorno. Il suo concerto tenuto nell’ambito del Festival d’Autunno, lo scorso mese di novembre, è stato “salutato” da continue ovazioni nel corso di una performance di grande spessore. Gli Osanna, considerati tra i maggiori esponenti del rock progressivo italiano, insieme al Banco del Mutuo Soccorso, la Premiata Forneria Marconi e Le Orme, sono riusciti a conquistare immediatamente le platee dei più importanti raduni pop italiani con il loro sound innovativo e i continui richiami al teatro napoletano.
Sin dal primo album “L’uomo”, gli Osanna hanno saputo miscelare la tradizione partenopea all’impeto del rock, sviluppando uno stile personale e originale che ha avuto seguito con i successivi lavori “Preludio,Tema, Variazioni e Canzona”, colonna sonora del film “Milano Calibro 9” prodotto con la collaborazione del premio Oscar Luis E. Bacalov, e soprattutto con “Palepoli”, album che ancora oggi può essere considerato tra le opere più entusiasmanti della musica italiana. Lo scorso anno con la nuova formazione degli Osanna, Vairetti ha recuperato e riletto le vecchie partiture di “Palepoli” ampliando il progetto dell’epoca con un secondo album interamente inedito in cui sono presenti “Fenesta vascia” e “Michelemmà”, due classici della musica napoletana rivisitati superbamente.
Con Lino Vairetti il Museo del Rock ospiterà un’altra figura di rilievo del panorama rock italiano. Jenny Sorrenti, cantante, musicista e compositrice, che nel 1972, ha fondato il gruppo di rock progressive “Saint Just”, pubblicando il primo omonimo album, affiancata da Tony Verde e Bob Fix, al quale hanno collaborato Tony Esposito e, il fratello Alan Sorrenti che nello stesso anno aveva inciso “Aria”, uno degli album seminali del prog italiano. Nel 1974, con una nuova formazione e con Jenny Sorrenti sempre nelle vesti di leader, il gruppo incide il secondo album “La casa del lago”. Con entrambi gli album i Saint Just hanno conquistato i favori di pubblico e critica ma la loro avventura si è conclusa nel 1976.
La cantante, forte della sua voglia di fare musica, ha iniziato la sua carriera solista pubblicando “Suspiro”, nel quale un giovanissimo Pino Daniele, suo grande amico, ha suonato la chitarra in tutti i brani e in cui hanno partecipato Lucio Fabbri, violinista della PFM e Peter Kaukonen, fratello di Jorma chitarrista dei Jefferson Airplane.
La sua continua voglia di cambiamento hanno indotto la Sorrenti a studiare lirica e canto medievale. Così è iniziata la sua personale ricerca sulle musiche del mare tra Mediterraneo, Nord Europa e Napoli. E’ una ricerca che l’ha portata a registrare “Medieval zone” (2003), “Com’è grande enfermidade” (2006) e “Burattina” (2009).
Dopo un lungo periodo dedicato all’insegnamento del canto e a comporre musiche per il teatro, Jenny riforma i Saint Just che nel 2012 incidono “Prog expolsion”, Nello stesso anno con Lino Vairetti e gli Osanna ha condiviso un concerto in Giappone e numerosi concerti in Italia. In autunno è prevista la pubblicazione di un nuovo disco. Insieme ai due artisti sarà presente Giuseppe Imparato, considerato in tra i più autorevoli collezionisti italiani di vinile.