Giovanni Paolo II, il Papa della comunicazione. In uscita il libro di Antonio Modaffari
Giovanni Paolo II, il papa della comunicazione. Novità e cambiamenti nei 27 anni di pontificato. È questo il titolo del volume firmato da Antonio Modaffari ed edito dall'Editoriale Progetto 2000 in uscita nei prossimi giorni. Un percorso per rivivere il secondo pontificato più lungo della storia attraverso quella che è stata l'evoluzione nel mondo dei mass media partendo dalla sera del 16 ottobre 1978 e da quella frase “se mi sbaglio mi corriggerete”, prologo di una vera e propria rivoluzione. Primo momento di un capitolo di storia lungo quasi tre decenni, del passaggio al nuovo millennio che arriverà dopo momenti incredibili e drammatici. Come l'attentato del 1981, un evento trasmesso in diretta con la forza delle immagini crude trasmesse in mondovisione. O come il calvario di Giovanni Paolo II, quando il mondo si fermò per tre giorni di fila in attesa di notizie.
Quando arrivò, in diretta televisiva, l'annuncio della sua morte. L'evoluzione della tv, la nascita e lo sviluppo del web , senza dimenticare la capacità di tenuta della radio. Il libro, introdotto dal Professor Giovanni Gozzini (docente di Storia Contemporanea e Storia del Giornalismo presso l'Università di Siena) vuole analizzare i cambiamenti operati dal papa polacco che, come nessuno al mondo, ha capito l'importanza di quei mezzi che scandiscono i minuti delle nostre vite.
Dice l'editore Demetrio Guzzardi: «Antonio Mofaffari è riuscito in appena 80 pagine a scaldarci il cuore, riportandoci alla memoria fatti, avvenimenti e parole del grande San Giovanni Paolo II. Il lungo pontificato del papa polacco è stato contrassegnato non dalla paura di qualcosa o da chiusure, ma da quell'invito della Messa di inizio del pontificato: "Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo". Modaffari nel suo saggio ci ricorda che i media hanno seguito papa Wojtyla perché la gente di tutto il mondo voleva sapere tutto di un uomo di cui ci si poteva fidare. Un libro dunque da leggere per ripercorrere una strada che tutti abbiamo in qualche modo abbiamo percorso».