Rossano Futura: “Il comune non si è attivato per l’alluvione”
"Sono passati esattamente 6 mesi dall’alluvione del 12 agosto 2015. Il territorio è tutt'ora a rischio; anzi più di prima. Non è stato progettato nessun piano di messa in sicurezza. Nessun risarcimento per danni ai privati e alle attività commerciali. L’ha confermato anche Carlo Tansi, il dirigente responsabile della Protezione Civile: non è stato mai previsto alcun rimborso per le famiglie e le attività commerciali. Oltre al danno la beffa! Concerti vari in strutture pubbliche non abilitate e conti correnti dedicati pro alluvionati: che fine hanno fatto i soldi? Bisogna rendicontare. Ad oggi nessuno sa nulla. Di sicuro, nessuno degli alluvionati ha visto un euro".
È quanto emerso nel corso dell’evento organizzato da Rossano futura, lo scorso sabato 6 febbraio, presso l’affollata Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, al quale hanno partecipato l’avv. Alfonso Rago del Comitato pro-alluvionati di Corigliano e Rossano, ed il candidato a Sindaco Tonino Caracciolo. Moderati da Riccardo Rugna, l’incontro ha registrato diversi interventi dal pubblico.
"Per il candidato a Sindaco Caracciolo - continua la nota di Rossano Futura - sull’alluvione si è fatta solo speculazione e propaganda e la tanta decantata efficienza ha mostrato in tutta evidenza la totale mancanza di un serio sistema di Protezione Civile comunale. Nulla sul fronte dei progetti di sistemazione idrogeologica delle aree interessate da frane. La conferma la ha avuta recandosi in Regione presso il dipartimento della Protezione Civile: con 2,5 milioni di euo il Comune è intervenuto solo su tre situazioni strutturali. Il resto è stato speso per pale, stivali, e l’acquisto di materiale misto per il riempimento delle buche determinate dalle frane, quando potevano essere utilizzati i detriti rimossi dai torrenti (o forse ce li hanno rivenduti?).
Restano a rischio elevatissimo la collina Pantasima e tutta l’area della collina Santo Stefano. Il termine ultimo per presentare progetti sarebbe oggi. Passerà invano anche questo. In sei mesi è stato tolto solo il fango. La compilazione delle domande da parte dei privati non ha avuto seguito e non è stata supportata da ulteriori azioni. Molti altri interventi sono stati pagati direttamente dai cittadini. Anche in termini di prevenzione non è stato fatto e continua a non farsi nulla. Né la pulizia dei tombini, né quella degli argini. I fiumi a monte sono in condizioni peggiori di prima, pieni di detriti e fango. Le reti di scolo delle aree di pianura sono inesistenti. Potrebbe succedere da un momento all’altro l’irreparabile. I 4 milioni di euro affidati a Calabria Verde per la gestione delle problematiche connesse all’alluvione, ad oggi, non sono stati spesi. È stata sollecitata la conta dei danni ai privati, ma il Comune avrebbe dovuto attivarsi presso la Regione per tutelare tutte le istanze protocollate nei tempi presso la sua sede. Per tutto ciò RossanoFutura chiede oggi l’istituzione di un fondo di solidarietà da parte del Comune, della Provincia e della Regione Calabria.
Abbiamo ancora un territorio senza controllo. Stop alla devastazione delle montagne con tagli non autorizzati come abbiamo accertato di persona domenica scorsa tra la Piana del Tesoro e la Piana dei Venti: una totale devastazione! È ora di istituire seri controlli e di porre fine all’uso sconsiderato di suolo. Sì alla rigenerazione urbana, al recupero delle aree degradate e delle periferie. Stop al consumo del suolo per una nuova politica urbanistica a Rossano".