Destra per Reggio: “Le foibe siano monito per il futuro”
“La celebrazione del 10 febbraio, giornata dedicata alle migliaia di italiani che conobbero sulla loro pelle, con la loro sofferenza, la violenza dei comunisti slavi, può e deve rappresentare un momento di riflessione dedicata a quel valore di italianità, di comunità nazionale, che oggi dovrebbe essere un patrimonio condiviso di tutte le parti sociali e politiche”. È quanto scrive la Destra per Reggio.
“Purtroppo va’ preso atto di come, ancora una volta, la sopraffazione ideologica domini sui migliori sentimenti di rispetto della memoria e di quel sentire che, proprio della pacificazione sociale e del superamento della partigianeria di parte, dovrebbe fare una bandiera di civiltà.
La tragedia vissuta dagli italiani nel dopoguerra, dopo gli anni dell’oblio, che hanno nascosto le foibe e le stragi dei comunisti titini, si offre alla memoria di quanti ritengono che la storia debba essere un insegnamento umano e valoriale per il futuro, specie per le giovani generazioni, segnate da una destabilizzante incertezza di avvenire e dimentiche di quei riferimenti caratterizzati da ideali come Patria Italia e come Europa, entità sovranazionale fondata sull’incontro di quei popoli che sotto una matrice comune di cultura e civiltà hanno per secoli rappresentato un avamposto di lotta alla barbarie ed alla violenza sovversiva.
Proprio in questa epoca in cui lo scontro, fomentato dall'integralismo terrorista, costituisce un pericolo per gli stessi confini nazionali e per la pacifica convivenza tra etnie diverse, il ricordo della persecuzione comunista verso gli esuli istriani deve essere un monito finalizzato ad alimentare forza e determinazione per rivendicare il valore dell'italianità e la difesa di radici identitarie. Rivendichiamo, anche in questa occasione, la necessità inderogabile ed irrinunciabile della presenza tangibile di uno Stato che sia impegnato, al di là di ipocriti sofismi ed ammiccamenti al falso buonismo, per la tutela del territorio nazionale per renderlo spazio vitale, sicuro e socialmente adeguato, garantendo così dignità al popolo oggi provato e segnato dall'indifferenza e dall'immobilismo di governi piegati alle volontà del potere economico e finanziario delle banche e delle multinazionali globalizzate.
Il saluto, che anche in questo anno si offre nel nome di Norma Cossetto, donna italiana violentata e uccisa dalla violenza slava, è un tributo di speranza affinché da questi momenti trovi linfa ideale la volontà di quanti, indomiti militanti, non intendono lasciare all'oblio ed ella rassegnazione le sorti della nostra Patria. Sia il 10 Febbraio non solo un momento di memoria e onore, ma anche un’occasione di incontro per tutte le anime che, nei valori della Destra autentica e militante, trovano il loro riferimento comunitario perché sia consapevolmente chiaro che oggi, come decenni addietro, non è in gioco solo il ruolo della Politica e degli interessi, ma ancor prima il destino di popoli e di nazioni”.