Combustione illecita di rifiuti, blitz nel lametino: arresti e perquisizioni
Dalle prime ore di questa mattinata, sul territorio lametino, sono in corso di esecuzione quattro ordinanze restrittive e numerose perquisizioni. Il blitz, denominato operazione “Killer Smoke”, è scattato nell’ambito di un’attività d’indagine che ha visto impegnata la Compagnia di Lamezia Terme e che avrebbe consentito di scoprire l’esistenza di un gruppo di persone di etnia rom dedite alla combustione illecita di rifiuti.
15:06 | Gli arrestati sono Amato e Mario Bevilacqua, Carmela Bevilacqua e Natalina Berlingieri che sono ora ai domiciliari. I quattro di etnia rom sarebbero responsabili di continui incendi di materiali di vario genere, anche rifiuti pericolosi, che alzavano dense colonne di fumo a pochi passi dall’ospedale cittadino. Lamezia Terme non è nuova a questo tipo di eventi nell'area del campo rom di località Scordovillo tanto da indurre i Carabinieri ad aprire un’indagine che ha portato agli arresti di oggi, 7 gli indagati.
I Carabinieri, arrivati agli arresti grazie alle immagini delle telecamere presenti in zona ed ai diversi appostamenti attuati, hanno potuto verificare la presenza dei responsabili nei luoghi dove avvenivano gli incendi.
In conferenza stampa è stato spiegato che i militari hanno dovuto fare i conti con un vero e proprio sistema di sorveglianza attuato in zona mentre venivano appiccati gli incendi, usando anche minori come "vedette". Tra i rifiuti bruciati: spazzatura domestica, plastica, pneumatici, legno, ferro e cavi in rame selezionati. In quest'ultimo caso si trattava, secondo alcuni accertamenti ancora in corso, di materiale rubato dal quale veniva estratto il rame.