Terminata ieri la campagna di pesca del tonno rosso
Come disposto dall’art. 7, comma 5 del Regolamento (CE) 302/2009, da ieri, 14 ottobre, è cessata la campagna di pesca sportiva/ricreativa del tonno rosso (Thunnus Thynnus) nell’ambito del Mar Mediterraneo. Questa specie di tonnide è da tempo minacciata dall’eccessivo sfruttamento degli stock presenti nel Mediterraneo come negli Oceani, il quale pone a rischio la sua stessa sopravvivenza ed è, pertanto, particolarmente tutelata dall’Ordinamento internazionale tramite l’lCCAT (International Commission for Conservation of Atlantic Tuna), un’organizzazione internazionale di cui è parte anche la Comunità Europea. Il tonno rosso, che a differenza delle altre specie simili più comuni nel mediterraneo (alalunga, alletterato, palamita, tombarello) può superare anche i seicento chili di peso ed i tre metri di lunghezza, è particolarmente ricercato dal mercato giapponese, dove può essere venduto, al dettaglio, a quaranta euro al chilo. La sua pesca, rigidamente regolamentata quando svolta a livello professionale dalle grandi imbarcazioni specificatamente autorizzate dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali può, previa autorizzazione rilasciata dagli uffici delle Capitanerie di porto, essere esercitata anche dai diportisti che praticano la pesca sportiva/ricreativa. Tuttavia, per questi ultimi, il termine ultimo per cimentarsi nella pesca del grosso pelagico di cui si tratta era il 14 ottobre, data dopo la quale il Regolamento (CE) n. 302/2009 ne vieta tassativamente la cattura. Conseguentemente, la Capitaneria di porto di Crotone, che negli scorsi mesi ha rilasciato numerose autorizzazioni a pescatori sportivi della città e del limitrofo territorio, darà avvio ad una periodica, meticolosa ed estesa attività di vigilanza sul rispetto del menzionato divieto di cattura, sia a terra che a mare, lungo tutto il litorale del Circondario Marittimo, compreso fra i comuni di Crucoli (KR) e Sellia Marina (CZ).