Mega Piattaforma a Crotone: partono le indagini della procura
Tanto se ne scrisse e se ne parlò della nuova mega piattaforma in mare dell’Eni e sul suo reale scopo che alla fine la Procura della Repubblica presso il tribunale di Crotone ha voluto vederci chiaro aprendo un’indagine conoscitiva. Come si era sottolineato in una nota della capitaneria, questa indagine è partita “dal clamore mediatico” suscitato da associazioni ambientaliste ed alcuni esponenti del mondo politico/istituzionale, che hanno inteso in questi giorni sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’attività di campagna della società Eni, preordinata all’ apertura di nuovi pozzi di metano”.
In realtà, come spesso succede da queste parti, è il clamore mediatico che ha suscitato le reazioni di rappresentanti istituzionali e non viceversa, anche perché; ad esempio, la stessa vice presidente della regione Calabria ha ammesso di aver scoperto le intenzioni dell’Eni dalla stampa, tanto che per il 20 settembre ha programmato un’apposita riunione per avere altre informazioni dall’Eni, che ha chiesto le autorizzazioni direttamente ai ministeri. Ed è stato lo stesso procuratore capo, Raffaele Mazzotta, a promuovere un incontro con i vertici della Capitaneria di porto di Crotone, durante il quale sono stati forniti alcuni elementi conoscitivi sulle modalità operative, tecniche ed autorizzative dei lavori attualmente in corso nelle acque antistanti la città di Crotone, concessi sia dal Comune che dalla Provincia. Lo stesso procuratore Mazzotta, poi, ha voluto rendersi conto personalmente di come stavano le cose e si è recato sul posto accompagnato dal capitano dal Comandante Capitano di Vascello Nicola Freda a bordo di una motovedetta.
L’indagine, per il momento, è solo conoscitiva e quindi non ci sono persone indagate; non si escludono, però, degli ulteriori sviluppi.