L’on. Pacenza (Pdl) sulle operazioni di trivellamento condotte dall’Eni a Crotone
“Con le dichiarazioni della vicepresidente Stasi finalmente si fa un pò di chiarezza e si sgombra il campo da ogni equivoco su quanto l’Eni sta perpetrando al largo della costa di Crotone”. Il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza, interviene in merito alle polemiche scatenate dal parere positivo licenziato dal ministero dell'Ambiente in favore dall'Eni per trivellazioni a largo del promontorio di Capo Colonna atte a realizzare un nuovo pozzo per il prelievo di metano. “Non c’è nessuna complicità – puntualizza l’onorevole Salvatore Pacenza –, né tantomeno silenzio assenso da parte dell’Amministrazione regionale, su questo iter autorizzativo ottenuto dal cane a sei zampe, così come invece alcune voci, artatamente, avevano voluto far credere alla cittadinanza. Come ribadito dalla vicepresidente Stasi, si tratta di una richiesta inoltrata dall’Eni nel 2009, sotto la giunta Loiero, che non aveva mai ricevuto alcun riscontro formale. A tutt’oggi la pratica – prosegue Pacenza - risulta ancora in via di istruzione presso gli uffici competenti del ministero dello Sviluppo economico. Ciò vuol dire che la Regione, per quanto di sua competenza e nell’esercizio dei poteri garantitigli, farà tutto il possibile per regimentare l’attività estrattiva condotta dall’Eni a largo della costa di Crotone. A partire dal tavolo convocato presso la presidenza della Giunta regionale per giorno 20 settembre 2011, cui dovrebbero partecipare Eni, Sindyal e Jonica Gas, insieme con gli Enti locali e regionali, il prefetto Panico e il direttore generale del Ministero dell'Ambiente Marco Lupo. Sono concorde sul fatto – conclude l’onorevole Pacenza – che la compagnia debba fare prima chiarezza sullo stato dei lavori di bonifica nel sito d’interesse nazionale ricadente nella zona industriale di Crotone”.