I demoKratici sul consiglio comunale di lunedì sull’argomento Eni
Riceviamo da Flora Sculco, Enrico Pedace, Domenico Panucci e Antonio Curatola e pubblichiamo
"Non abbiamo condiviso le conclusioni pasticciate e confuse a cui è pervenuto il Consiglio Comunale di lunedì 26 settembre con unico punto all’o. d. g. “la Vicenda ENI”.
La nostra contrarietà è stata espressa nella conferenza dei capigruppo sulla bozza di documento presentato e poi l‘abbiamo confermata, motivatamente,e a chiare note, nel dibattito dello stesso consiglio.
L’intervento del Sindaco, il documento proposto e la nomina di una apposita commissione, costituiscono una risposta insufficiente, debole e contraddittoria alla sfida dell’Eni che avvia i lavori per l’apertura di un nuovo pozzo metanifero senza informare nessuno, (dicasi nessuno: né il Comune, né la Provincia, né la Regione), e cosa ancor più grave senza avviare un confronto con le Istituzioni del territorio Crotonese.
Risultano risibili, se non addirittura incredibili, le dichiarazioni del Sindaco in consiglio che affermano di non essere stato informato, del nuovo pozzo, dagli uffici tecnici del Comune che hanno rilasciato la relativa certificazione.
Non ci crederà mai nessuno che la dirigente Elisabetta Dominjianni, nominata dal Sindaco, con atto di fiducia, abbia celato e tenuto in segretezza ed in clandestinità una notizia ed una pratica così rilevante per gli interessi della città. La verità è che si pensava che tutto sarebbe passato sotto silenzio e che, ancora una volta “passata la festa…il santo sarebbe stato nuovamente gabbato”.
Così sarebbe risultato se non ci fosse stato l’allarme lanciato dai cittadini e dagli organi di informazione sull’apertura del nuovo pozzo.
Sono decenni che la città subisce un atteggiamento arrogante e ostativo dell’ENI.
La storia e lunga e la conoscono bene tutti i cittadini di Crotone.
La conoscono bene il sistema delle imprese locali e gli stessi lavoratori, prima vittime della chiusura delle fabbriche e delle dismissioni e ai quali, ora, viene preclusa e negata, ogni possibilità di coinvolgimento nelle attività dell’ENI, di quelle in essere e di quelle che potrebbero essere avviate.
Senza parlare dei danni ambientali prodotti e ancora non bonificati, dei tanto strombazzati miliardi di metri cubi di metano messi a disposizione della città di Crotone e mai ottenuti.
Appunto: la storia e lunga e dolorosa…per Crotone. L’ENI, in questi anni, ha detto e non ha fatto!
L’ENI, più volte, ha promesso e non ha mantenuto!
Per queste ragioni l’occasione dell’apertura di un nuovo pozzo metanifero, di questo ennesimo atto di arroganza, considerata l’attenzione e l’interesse, oltre che la preoccupazione e l’allarme dei cittadini, andava colta come una circostanza per impostare diversamente e su nuovi e più corrette basi la relazione ed il confronto con l’ENI.
E, invece, la maggioranza, con qualche aiutino di una parte della minoranza, studia il modo come far dimenticare.
Noi pensiamo, invece, che bisogna verificare e revocare gli atti autorizzativi rilasciati dal comune.
Che bisogna richiedere ed ottenere un confronto urgente, in primo luogo, sulle questioni sulle quali l’ENI è da lungo tempo inadempiente e inoperosa.
Poi, l’Eni deve fare di più per Crotone in termini di sostegno, di intervento e di promozione su un progetto di rianimazione e di sviluppo economico.
D’altra parte l’Eni è una grande azienda nazionale e internazionale ed ha tutte le risorse tecniche, economiche, strumentali e manageriali per dare, veramente e concretamente, una mano a Crotone.
Crotone è stata, da sempre, generosa con l’Eni: L’Eni è stata da sempre avara e ostile a Crotone.
Non è possibile, né concepibile, che una azienda ancora prevalentemente pubblica come l’Eni continui ad essere indifferente e ostativa nei confronti di Crotone.
Sta a noi, alla nostra intelligenza,alla nostra capacità di suscitare interesse e raccordo con tutti gli altri livelli istituzionali, politici e sociali, del territorio e della regione, impostare e far valere un nuovo e più leale percorso, un’altra prospettiva dei rapporti tra Crotone e l’Eni,
Solo dopo si potrà parlare, forse, di pozzi, permessi, concessioni, autorizzazioni, pareri e quant’altro.
Su questi temi si convochi una assemblea pubblica, chiamando i cittadini a partecipare e coinvolgendo Provincia,Regione, forze economiche e sociali e tutte le nostre rappresentanze elettive nazionale per concordare e convenire una forte, autorevole, sinergica e comune azione di pressione nei confronti dell’Eni. Su questa impostazione continueremo a fare la nostra battaglia."