Crotone: attività estrattiva dell’Eni, Salerno plaude all’iniziativa della Regione
“Ci complimentiamo con la Regione Calabria che, attraverso la pregevole azione della Vicepresidente Antonella Stasi, assume per la prima volta una netta e chiara posizione di contrarietà rispetto alle perforazioni dell’ENI a Crotone. - È quanto scrive in una nota stampa il presidente della Camera di Commercio di Crotone, Fortunato Roberto Salerno - Già nello scorso mese di Agosto ci siamo espressi chiaramente sul rapporto territorio-ENI, citando la relazione del sismologo di fama mondiale Leonardo Seeber che affermava pubblicamente che Crotone è una città che affonda. Non a caso, per misurare eventuali fenomeni di subsidenza o sismici, nella concessione per le attività di perforazione ricevuta dalla Ionica Gas S.p.A., partecipata ENI al 100%, è prescritto che la società deve produrre idonee tavole di raffronto tra i valori di subsidenza previsti e quelli misurati sul campo ed installare una stazione di rilevamento della micro sismicità locale.
Le avvisaglie di questi giorni, con il terremoto della scorsa notte, ci inducono a chiedere all’Amministrazione comunale un approfondimento su tale problematica attraverso l’intervento di competenze tecniche specifiche, cosa che riteniamo si debba fare anche in relazione alla bonifica. Non si può accettare che, a tutt’oggi, la città di Crotone non abbia un proprio progetto sulla bonifica e sulle estrazioni da mettere sul tavolo di lavoro del Ministero dell’Ambiente quando si è convocati per discutere di questi argomenti. Uno dei punti fondamentali di questo progetto dovrebbe essere, prima di tutto, l’approvazione, da parte di tutti i soggetti chiamati a decidere in merito, dell’inderogabile necessità di far lavorare imprese ed operai del nostro territorio. Siamo noi che abbiamo ricevuto i danni irreparabili sia in termini di salute che in termini ambientali a dover dettare le condizioni della bonifica. Ancor più grave ci sembra l’aver consentito ad ENI di stabilire la sede legale della sua nuova società Ionica Gas in provincia di Chieti anziché a Crotone. Ciò comporta, per chi non lo sapesse, una perdita di gettito finanziario fiscale nei confronti della Regione e del comune di Crotone, cosa prevista dalle norme del federalismo fiscale fortemente voluto dalla Lega Nord.
Ed ancora, basta star seduti davanti alla TV per capire quanto l’ENI investa in termini di promozione e pubblicità. Viene da chiedersi perché a Crotone non sia possibile pensare ad una sponsorizzazione, da parte del colosso petrolifero, dell’Aeroporto S. Anna o del Crotone calcio, due degli ultimi problemi affrontati in termini istituzionali, come anche di tre facoltà universitarie legate di diritto al nostro territorio quali Biologia marina (Riserva marina), Matematica (Pitagora) ed Archeologia (antica Kroton). È per questi motivi che stiamo chiedendo che l’ENI instauri con Crotone un rapporto di pari dignità, consapevoli che una grande azienda quale essa è, può e deve essere per questa nostra martoriata città un’opportunità e non un’ulteriore causa di colonizzazione come pare sia avvenuto sino ad oggi”.