Faccenda Eni a Crotone: Fabbrikando l’avvenire ringrazia Mazzotta

Crotone Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al procuratore della Repubblica di Crotone, Raffaele Mazzotta da parte del presidente di Fabbrikando l’avvenire Pino Greco sulla faccenda Eni:

“Preg.mo Dott. Mazzotta,

la nostra associazione ''Fabbrikando l'Avvenire'' vuole rivolgerLe il proprio ringraziamento per l'impegno profuso in difesa del nostro territorio. Unico ad aver dato ascolto alle paure di un popolo ferito, Lei ha dimostrato ancora una volta di essere il vero tutore della legalità presente sul nostro territorio. La ringraziamo con lo spirito di coloro che, nelle tenebre più oscure, intravedono una sola luce nel buio e verso quella si dirigono. Siamo una delle poche voci che ha pubblicamente manifestato, da subito legittimi sospetti sui lavori che l’Eni ha avviato da due mesi a questa parte al largo delle nostre coste per potenziare la capacità estrattiva della rete gas e, con essa, lo scippo ai danni della nostra popolazione. Crotone, oggi, è una nave che, spinta da correnti avverse, si trova in mare aperto senza nessuno che sappia indicare la direzione per riprendere la rotta persa. Pochi sono i cittadini coscienti di essere i marinai di questa nave, che deve riprendere la rotta della speranza. A nostro avviso, Lei è uno dei cardini in grado di fornirci la bussola per orientare questa nave verso le correnti della legalità, della tutela dell’ambiente e quindi dello sviluppo.

Sarebbe veramente il caso di proporre la cittadinanza onoraria per una personalità così autorevole ed ancora in grado, a Crotone, di stare dalla parte dei più deboli. Le immagini del suo sopralluogo presso la piattaforma dell'ENI, a bordo di una lancia della Guardia Costiera, hanno alimentato in noi la speranza che si ripone verso chi ha il coraggio di opporsi ad un destino già segnato. Da anni ormai i nostri sforzi sono rivolti a dare un senso alla inquietante presenza dell'ENI, oscuro ente che sembra sia in grado di tutto, anche del movimento delle foglie, purché produttive. Stiamo cercando di dare un senso ad uno sfruttamento fino ad ora proficuo solo per una delle parti in causa, fatto questo che metterebbe in crisi qualsiasi manuale di diritto che si occupi di contratti. In tutti i modi abbiamo avanzato proposte che portassero vantaggi anche all'altro contraente ma siamo rimasti inascoltati e la controparte offesa, quella vera, continua a rimanere sola nel suo danno. Non stiamo parlando, infatti, di una fantomatica controparte istituzionale di stampo rappresentativo, poiché tutti gli enti territoriali vantano royalties ed appigli amministrativi consolidati. Il contraente danneggiato, quello che veramente sente sulla propria pelle le ferite del “Cane a sei zampe”, è la cittadinanza crotonese, che vede il proprio patrimonio di risorse, ambiente, storia e cultura, aspirato senza scrupolo alcuno da una impresa capace di stravolgere tutte le regole di mercato e depredare un territorio a suon di decreti, delibere, concessioni ed autorizzazioni!

Non possiamo, inoltre, trascurare il ben più tragico capitolo della Bonifica del sito industriale. Ancor ferma al palo, essa è mascherata dietro una fumosa ''decommissioning'' che molto lascia all'immaginazione ma ben poco concede al lavoro. Perché tutto questo accade solo nella nostra terra? E’ colpa del destino “cinico e baro”? Oppure mentre il convento si impoverisce sempre di più, qualche fraticello si arricchisce? Per tutti questi argomenti Le chiediamo dr. Mazzotta di tenere alta l'attenzione, affinché il Suo impegno rimanga sempre sensibile a questi punti di sofferenza. Da parte nostra continueremo a svolgere il nostro ruolo di persone libere che lottano per il proprio territorio.”

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