Crotone. Legambiante e Fabbrikando visitano i siti Syndial
Le associazioni Legambiente circolo “Ibis” Crotone e Fabbrikando l’Avvenire hanno avuto la possibilità di effettuare una visita presso i siti Eni-Syndial di Crotone.
Un’opportunità mai avuta prima, attraverso la quale Syndial ha dato seguito al percorso di coinvolgimento del territorio nelle questioni legate alla bonifica, come chiesto dalle associazioni stesse in occasione di un precedente incontro in Prefettura e , poi, concordato nell’audizione del 3 ottobre scorso presso la IV commissione consiliare della Regione Calabria. I responsabili del sito, nel quale attualmente sono in corso una serie di interventi di demolizione e messa in sicurezza, hanno illustrato alcuni di questi interventi ai rappresentanti delle due associazioni. Ci si è soffermati, in particolare, sui lavori di completamento della barriera idraulica nella zona nord del sito ex Pertusola; sull’area nella quale è in corso l’attività sperimentale di fitorimediazione realizzata con l’Università del Sannio; sulle aree in cui sono in corso le demolizioni delle strutture industriali.
È, quindi, seguito un incontro nel corso del quale sono stati ribaditi alcuni concetti chiave. Legambiente e Fabbrikando l’Avvenire concordano sul fatto che la bonifica non possa più essere oggetto di strumentalizzazioni di alcun genere. In ballo c’è una fetta importantissima del futuro della città, quindi è ora che l’interesse generale prevalga su quello particolare ed elettorale; è ora che Syndial, tutte le istituzioni locali e i rappresentanti delle varie realtà del territorio, siedano allo stesso tavolo per accelerare un processo che ha già accumulato troppi ritardi.
La città merita più rispetto. È ora che vengano rimossi tutti gli ostacoli che si frappongono ad una bonifica che può restituire alla città una parte importantissima del suo territorio, sanare un gravissimo problema ambientale e sanitario, e permettere a Crotone di voltare pagina definitivamente.
E’ questo il senso della nostra visita nel sito: dimostrare che superare le difficoltà è possibile e che l’intera città rientra in un luogo che gli appartiene.
Legambiente è tornata a porre la questione ambientale, rimarcando come la bonifica (e non la messa in sicurezza) sia l’unica via possibile per restituire alla città una fetta di territorio che poi potrà essere nuovamente utilizzato senza pericoli per la salute pubblica. Nello stesso tempo, però, ha sottolineato l’assenza di un piano concreto ed articolato di riutilizzo dell’area. Allo stato attuale non si sa ancora cosa farne, quale destinazione d’uso dare ad un’area enorme e dalle immense potenzialità; si sono fatte tante ipotesi, ma nulla di concreto, nulla su cui avviare una discussione che possa coinvolgere tutti i cittadini. I processi decisionali che riguardano il futuro della città, infine, dovrebbero essere aperti e condivisi, nel nome della partecipazione e della trasparenza.
Grande emozione hanno manifestato, invece, i rappresentanti di Fabbrikando l’Avvenire, che da oltre dieci anni non mettevano piede in un luogo nel quale hanno trascorso una parte importante della loro vita. Dopo aver ringraziato Syndial per l’apertura mostrata nei confronti delle associazioni, e la IV commissione regionale all’epoca presieduta dall’On. Alfonso Dattolo per aver fatto da tramite tra l’azienda e il territorio, hanno ricordato l’accordo siglato presso il Ministero già nel 2001, quello in cui si prospettava l’utilizzo dei lavoratori delle fabbriche ormai dismesse nelle operazioni di bonifica. Hanno, dunque, chiesto a Syndial di impegnarsi ad utilizzare la manodopera locale, ricevendo l’assicurazione che Syndial già impiega ditte del territorio nei lavori attualmente in corso; e che, sempre in ottemperanza alle normative sugli appalti e alle procedure dell’azienda, intende farlo anche in futuro. Si è discusso anche della questione legata al cosiddetto “bonus idrocarburi” riconosciuto da Eni ai cittadini per l’estrazione del metano. Nonostante si sia dato seguito all’erogazione della seconda annualità in tutto il Paese, solo a Crotone ancora non sono pervenute le somme da destinare a benefici per le popolazioni residenti. In questa sede l’Eni ha affermato di aver già da tempo versato quanto spetta al territorio crotonese.
Nel corso della discussione si è anche appreso dell’opportunità, da parte del Comune di Crotone, di acquisire al proprio patrimonio la struttura di Santa Croce, attualmente di proprietà dell’Eni. Si tratta dell’area che sorge a cavallo di via Venezia e via Poggioreale, sulla quale insistono un’ampia zona verde, alcune palazzine e una struttura ricreativa dotata di campi da gioco. Un’area che il Comune, secondo Syndial, avrebbe potuto acquisire nell’ambito del rinnovo della convenzione con la Ionica Gas, che però l’Ente non avrebbe mai firmato. Se questa circostanza dovesse trovare riscontro (e per questo invitiamo il Comune a fare chiarezza sulla vicenda) si tratterebbe di una nuova, grande occasione persa.
Infine, ritenendo sacrosanto che la città conservi memoria di quasi cento anni di storia industriale che ne hanno caratterizzato la vita in modo così decisivo, le associazioni hanno proposto a Syndial la collaborazione in un progetto che racconti ottant’anni di storia attraverso ricerche, fotografie, documenti o altri mezzi. Una proposta che Syndial ha accettato di valutare, mettendo anche a disposizione l’archivio storico dell’Eni.