Edilizia sociale, le dichiarazioni del presidente Confindustria Gatto
Il dibattito sul bando regionale per l’edilizia sociale ha conquistato una nuova certezza: l’assessore Gentile rifiuta il confronto diretto e pubblico; ha scelto la strada più semplice, quella percorsa da chi non ha veri argomenti: l’insulto e l’improperio. Ma una Regione non si amministra sparando sterco con un cannone, con la speranza che qualcuno si sporchi, per poi condannarlo perché si è lordato. La storia di ogni uomo ne forma la persona e la sua dignità sociale: onesta, schietta e leale oppure il contrario. Io non ho alcuna paura di affermare che appartengo alla prima categoria! Se fosse utile, sarebbe persino semplice ribattere ad ognuna delle affermazioni dell’Assessore; sarebbe sufficiente richiamare la Sua attenzione sul vero funzionamento del bando per l’edilizia sociale, il quale – come dovrebbe sapere - non prevede provvigioni (né dirette, né indirette o da intercettare) per le imprese, ma soltanto un finanziamento a favore degli acquirenti di prima casa con reddito basso; oppure invitarlo a guardare meglio – magari con l’ausilio dei tecnici e giuristi di Sua fiducia - i fascicoli della procedura, così da avvedersi che la Regione, diversamente da quanto affermato, ha già effettuato e concluso la preventiva verifica tecnica ed amministrativa. Ma sarebbe un vano esercizio, perché sarebbe come parlare ad un sordo! Ed infatti, come emerge chiaramente dagli atti della Giunta in mio possesso e dalle stesse parole dell’Assessore, la Regione ha prima deciso di annullare il bando ed ora è alla ricerca impazzata di motivazioni, difficili da trovare. Per annullare un bando non basta dire che si sta tutelando l’interesse pubblico e la legalità, i quali, per vero, sono stati umiliati nella vicenda in questione dalla stessa Regione. Valgano, per tutti, alcuni esempi. La procedura di annullamento è stata effettuata mediante la partecipazione di un funzionario in gravissimo conflitto di interessi, quale progettista di una delle imprese che ha partecipato al bando, senza conquistare un posto utile in graduatoria: così si persegue l’interesse pubblico? La Giunta Regionale ha, per altro, adottato una Delibera di annullamento del bando (sospesa dopo pochi minuti), nella quale è stata dichiarata l’esistenza dell’attestazione di regolarità tecnica, senza che ciò risponda al vero. Inoltre, la Delibera consegnata alla Gatto Costruzioni non riporta l’indicazione degli Assessori presenti e di quelli assenti: è questa la legalità perseguita o costituisce piuttosto un atto di pre-potenza di chi decide al di sopra delle leggi? La gravità della situazione impone il rifiuto di qualunque atteggiamento omertoso e anzi mi costringe ad esercitare i legittimi diritti della Gatto Costruzioni spa, specie perché ho l’onore di presiedere Confindustria Catanzaro, la quale svolge quotidianamente una penetrante azione di vigilanza e controllo della legalità, anche e soprattutto quando questa è violata dalle Istituzioni rappresentative, senza cedere alla superbia di un potere che pretende di essere sopra ogni regola, etica e giuridica. Un tale modo di governare suscita perplessità che vanno ben oltre la singola questione del bando per l’edilizia sociale, e che diventano ancor più gravi a causa del mutismo assoluto del Presidente Scopelliti, su una questione di così rilevante delicatezza. Il silenzio lascia aperta un’alternativa: consenso o indifferenza. Nessuna delle due possibilità lascia però tranquilli sul futuro, mai limpido, della Calabria, la quale per tale via si conferma, senza elementi di novità, come una terra senza diritti, spalancata alla conquista dei più forti.