Raspa: “L’Alto Jonio a scartamento ridotto!”
"Il diritto alla libertà di movimento è sancito dall'articolo 16 della Costituzione. Si tratta di uno degli articoli più disattesi sul versante jonico della penisola italiana, alla luce delle condizioni penose in cui versano le sue strade e, soprattutto, le sue ferrovie". E' quanto scrive il Raspa.
"L'importante dorsale ferroviaria jonica - continua la nota - completata sin dal 1875, dovrebbe consentire di collegare Reggio Calabria con Taranto e, attraverso un sistema più capillare di allacciamenti, lo Jonio con il Tirreno e, quindi, questa fetta di Calabria con Napoli e Roma. La ferrovia jonica e la sua gemella tirrenica, nonostante la loro indiscutibile importanza, hanno vissuto per decenni in uno stato di semi-abbandono. Soltanto nel Secondo dopo Guerra, si è prediletto l'ammodernamento della tratta tirrenica, relegando lo Jonio e la sua ferrovia in uno stato di complementarità (per non dire di sfacelo) che nessuno poteva prevedere.
In quanto linea complementare, dunque, si riduce il numero dei convogli, si chiudono le stazioni, si svendono i binari ai privati, secondo una ricetta che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, chiama furbescamente cura del ferro: è una cura che appoggia un disegno industriale coloniale che R.A.S.P.A. ha denunciato in più occasioni e che prevede l'estensione a tutto il Meridione di una condizione "a scartamento ridotto".
I diversi aspetti della prospettiva cui è destinata la ferrovia jonica saranno affrontati il 27 febbraio p.v. (alle ore 17 e 30, presso la sala consiliare del comune di Trebisacce) in un incontro, denominato Ferrovia Jonica Bene Comune e moderato da R.A.S.P.A., al quale sono invitati a partecipare tutti i cittadini e gli amministratori interessati.
Interverranno Domenico Gattuso, dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, e Roberto Dammicco, ingegnere ferroviario responsabile della rotabilità e del patrimonio non strumentale, chiamati da R.A.S.P.A. a chiarire il modo in cui la ferrovia jonica potrà essere adeguata agli standard europei. Sarà l'occasione giusta per discutere insieme il documento programmatico, proposto dai relatori e già firmato da molti sindaci di comuni calabresi, tra i quali quelli di Plataci e di Trebisacce.
In alternativa, se proprio non sarà possibile restituire alla nostra ferrovia il rango che le spetta, R.A.S.P.A. chiede che essa venga eliminata una volta per tutte dal piano nazionale dei trasporti e dell'industria e che i terreni che occupa inutilmente vengano restituiti alle popolazioni proprietarie e destinati a un altro uso".