Confiscati 10 mln agli imprenditori Lavilla, per gli inquirenti “organici” al clan Tegano
I finanzieri Reggio Calabria, coordinate Direzione Distrettuale Antimafia, hanno prima sequestrato, e poi confiscato, un ingente patrimonio mobiliare, immobiliare e societario, per un valore stimato di circa 10 milioni di euro a Giuseppe Lavilla ed ai figli Antonio e Maurizio, noti imprenditori reggini che gli inquirenti ritengono “organici” alla cosca di ‘ndrangheta dei “Tegano”, clan attivo particolarmente nel rione cittadino di Archi.
Numerosi collaboratori di giustizia, avrebbero difatti indicato i Lavilla come imprenditori “al soldo della cosca” oltre al fatto - sostengono gli investigatori - che esista anche un vincolo familiare tra la loro famiglia ed il clan reggino, considerato che Antonio Lavilla è sposato con Saveria Tegano, figlia del più noto Giovanni.
Le fiamme gialle, su delega della Dda, hanno così ricostruito il patrimonio personale e imprenditoriale dei lavilla rielaborando i dati fiscali e patrimoniali che sono riusciti ad acquisire e sospettando, dunque, una “notevole sperequazione” tra i redditi dichiarati e l’incremento patrimoniale accertato. Attraverso una nuova analisi contabile, i finanzieri avrebbero poi constatato quello che hanno definito “un eccezionale arricchimento patrimoniale” realizzato nel corso degli ultimi anni.
Sulla base di questa attività la Sezione misure di prevenzione del tribunale reggino ha così emesso dapprima un provvedimento di sequestro e poi quello di confisca successivamente che, sostengono gli inquirenti, avrebbe consentito di “sottrarre alla ‘ndrangheta un patrimonio accumulato illecitamente, tra beni mobili, immobili ed attività commerciali”, patrimonio investito principalmente nel settore dell’edilizia e del noleggio di distributori automatici di alimenti.
Tra le società cadute nella rete dei finanzieri, spicca la nota Calabra Vending, leader nella distribuzione di macchine automatiche per la vendita di caffè ed alimenti, con sede proprio nel rione Archi; azienda che ultimamente stava commercializzando una nuova marca, il “Caffè Lavilla”.
Tra gli immobili confiscati poi, vi è un intero palazzo, in corso di realizzazione oltre al 66,66% delle quote della Fi.La. Games di Reggio Calabria; l’8% delle quote societarie della Futurvending Villa San Giovanni; il capitale sociale, quote societarie ed il patrimonio aziendale delle imprese: Lavilla Srl, Calabra Vending, Antonio Lavilla (società di costruzioni) e della Lavilla Costruzioni Srl. Confiscati inoltre il 60% delle capitale sociale della Cristal di Giovanni Ficara & C.; il 60% della Bar Cristal Snc; l’intero capitale sociale, quote societarie e beni aziendali della “Business Costruzioni”; un’autovettura; nove unità immobiliari di cui l’intero stabile in corso di realizzazione.