Cosca Tegano, sequestro di beni per 10mln a presunti affliliati
Gli uomini del Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno eseguito un provvedimento - emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale - sequestrando un’ingente patrimonio mobiliare, immobiliare e societario, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro, a soggetti considerati affiliati alla potente cosca di ‘ndrangheta dei Tegano, operante nella città.
Le indagini di polizia giudiziaria, condotte dai Finanzieri del Gruppo di Reggio e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica, avrebbero messo in risalto una rilevante sperequazione tra i redditi dichiarati e l’incremento patrimoniale registrato negli ultimi anni da parte di imprenditori reggini ritenuti vicini ad una delle cosche di ‘ndrangheta egemone nel capoluogo.
IMPRENDITORI AL SOLDO DELLA COSCA?
08:21 I destinatari del provvedimento di prevenzione sono gli imprenditori reggini Giuseppe Lavilla ed i figli Antonio e Maurizio. Già conosciuti alle cronache cittadine per essere stati sospettati di appartenere alla criminalità organizzata ed in particolare proprio alla potente cosca “Tegano” attiva nel Rione Archi della città dello Stretto.
Numerosi sono i collaboratori di giustizia che hanno fornito dichiarazioni, utili e riscontrate, nei confronti degli indagati, “indicando i Lavilla – sostengono gli inquirenti - come imprenditori al soldo della cosca …”. Vi sarebbe anche un forte vincolo familiare tra i Lavilla e i Tegano: Antonio è sposato con Saveria Tegano, figlia del noto Giovanni.
Le fiamme gialle, sulla scorta di queste indicazioni, hanno così ricostruito il patrimonio personale e imprenditoriale dei Lavilla attraverso un’accurata rielaborazione dei dati fiscali e patrimoniali. I militari hanno confrontato i numerosissimi dati acquisiti (mettendo in risalto l’aspetto della sperequazione tra redditi dichiarati e l’incremento patrimoniale accertato) procedendo successivamente ad una nuova e definitiva analisi contabile che avrebbe consentito di evidenziare quello che definiscono “un eccezionale arricchimento patrimoniale dei soggetti attenzionati” e realizzato nel corso degli ultimi anni.
Questa complessa attività ha portato la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio ad emettere il provvedimento di sequestro eseguito oggi e con il quale si presume di aver sottratto alla ‘ndrangheta un patrimonio accumulato illecitamente tra beni mobili, immobili ed attività commerciali, investito principalmente nel settore dell’edilizia e del noleggio di distributori automatici di alimenti.
Tra le società cadute nella rete dei finanzieri, spicca la nota Calabra Vending Srl, leader nella distribuzione di macchine automatiche per la vendita di caffè ed alimenti, con sede proprio nel Rione Archi della città. Azienda che ultimamente stava commercializzando una nuova marca, chiamata proprio “Caffè Lavilla”. Tra gli immobili oggetto del sequestro vi è anche un intero palazzo, in corso di realizzazione
I BENI SEQUESTRATI
Nel dettaglio i beni sottoposti a sequestro sono: Il 66,66 % delle quote della Fi.La. Games s.a.s. di Reggio Calabria; L’8% delle quote societarie della Futurvending s.r.l. di Villa San Giovanni (RC); capitale sociale, quote societarie e patrimonio aziendale della Impresa Lavilla s.r.l. di Reggio Calabria; capitale sociale, quote societarie e patrimonio aziendale della Calabra Vending s.r.l. di Reggio Calabria; capitale sociale, quote societarie e patrimonio aziendale della Impresa Costruzioni Reggine di Lavilla Antonio s.a.s. di Reggio Calabria; capitale sociale, quote societarie e patrimonio aziendale della Lavilla Costruzioni s.r.l. di Reggio Calabria; Il 60% delle capitale sociale della Cristal s.a.s. di Ficara Giovanni & C. di Reggio Calabria; Il 60% delle capitale sociale della Bar Cristal s.n.c. di Reggio Calabria; Intero capitale sociale, quote societarie e beni aziendali della “Business Costruzioni” S.r.l. di Reggio Calabria; una autovettura; nove unità immobiliari di cui un intero stabile in corso di realizzazione.