Musica da camera, la raffinatezza del Claviopiano Trio
Un concerto all’insegna della grande raffinatezza è stato quello al quale i tantissimi presenti nell’Auditorium del Liceo Musicale “O.Stillo” della Società Beethoven, hanno avuto la possibilità di assistere domenica corsa, 6.
L’evento, dal titolo accattivante “Il Gioco e la Fiaba” è stato tenuto dal “Claviopiano Trio” Giuseppe Pisciotta (Viola), Alfredo Vena (Clarinetto) e Luigi Stillo (Pianoforte).
Un gruppo affiatatissimo formato da tre musicisti con alle spalle un curriculum artistico di tutto rispetto che hanno voluto dare vita ad un ensemble che valorizzasse al massimo livello la bellezza di una grande pratica artistica, quella della musica da camera.
E ci sono riusciti alla grande proponendo brani di Mozart, “Kegelstatt Trio Kv 498” (Trio Dei Birilli), M.Brux - “Rumanische Melodie”, R.Schumann, “Marchenezahlungen Op.132” .
Sonorità calde e ricche di grande fascino, capacità di far emergere ogni piccolo frammento tematico con una sorprendente chiarezza timbrica, nella quale erano in tre a suonare senza minimamente far emergere nessuno sugli altri se non quando la frase musicale lo richiedeva. Respiri e stacchi calibratissimi tanto da dare l’impressione che fosse un solo artista a suonare contemporaneamente tre strumenti diversi.
In Mozart “Trio di birilli” hanno saputo mettere in luce il suo aspetto sintetico e universale, si potrebbe dire “cosmico” accanto ad una capacità unica e irrepetibile di scrivere un mottetto nello stesso divertito andamento di un pezzo d’opera. Un linguaggio strumentale quello mozartiano nel quale prevale sempre lo stile buffo del teatro lirico. Una musica ricca di una testimonianza limpida e profonda.
Di Max Bruch “Rumanische melodie” hanno saputo far emergere la sua sensibilità verso una melodia nella quale la parte armonica, fa con garbo, da corona. Grande spazio per “Marchenezahlungen OP.132” di R.Schumann, nel quale il gioco delle sonorità trasmette la sensazione, non di un trio in un contesto da camera, ma una grande orchestra dai timbri più svariati. Un’opera ricca di grande profondità di espressione, dove ogni singolo strumento è protagonista e comprimario allo stesso tempo, e dove la grande semplicità di scrittura melodica da un valore espressivo intimo e profondo.
Veramente una bella serata artistica, in un salotto culturale, alla quale i presenti hanno saputo ricambiare gli artisti con applausi calorosissimi per la loro mirabile esecuzione che si è conclusa con un preludio di Schostakovich.