Sequestrata un’azienda di trasformazione agrumaria che smaltiva i rifiuti liquidi nel suolo
Nel corso di un servizio interforze predisposto dal Comando provinciale di Reggio Calabria, di contrasto al fenomeno del “caporalato”, è stato posto sotto sequestro uno stabilimento di trasformazione agrumaria che avrebbe smaltito illecitamente i rifiuti liquidi nel suolo di un terreno nelle vicinanze.
Il personale del Comando Stazione di Sant'Eufemia d'Aspromonte, insieme alla Polizia Provinciale del capoluogo, durante i normali controlli ad un'azienda agrumaria nel comune di Rosarno, ha notato che un addetto, P.R. di anni 67, spegneva repentinamente gli impianti e spostava alcuni tubi in pvc che pescavano dentro una vasca di raccolta dei reflui industriali provenienti dalla lavorazione delle arance.
Le due pattuglie, insospettite da questi movimenti, hanno proceduto ad una ispezione accurata ed hanno riscontrato, riavviando gli impianti, che i rifiuti liquidi venivano aspirati dalla vasca di raccolta e, tramite una conduttura, riversati su un vicino terreno agricolo.
I prodotti di scarto della lavorazione delle arance, quali le acque reflue industriali e fanghi, se opportunamente trattati e dosati in modo adeguato, possono essere riutilizzati come ammendanti in agricoltura ma se usati tal quali, senza alcun criterio, sono fortemente inquinanti per i terreni e ancor di più per le falde acquifere, a causa dell'alto contenuto di oli essenziali e poli-fenoli, dannosi per l'ambiente.
Il gestore dell'impianto, P.V. di 23 anni, non ha potuto giustificare in alcun modo la propria condotta e, assieme all'addetto P.R., è stato denunciato per abbandono di rifiuti liquidi nel suolo.
L'autorità Giudiziaria ha convalidato il sequestro operato dal personale del Corpo Forestale dello Stato e dalla Polizia Provinciale ed al contempo ha disposto il dissequestro del materiale che consente di proseguire la produzione, ciò per non arrecare danni economici all'azienda, prescrivendo alla stessa però di esibire al Corpo Forestale la documentazione relativa ai futuri smaltimenti delle acque di lavorazione derivanti dall'attività produttiva e di avvisare preventivamente lo stesso corpo in occasione dei futuri prelievi dei reflui industriali.