Feraudo: IDV vuole cambiare storia in Calabria, non i dirigenti
"Diventa un dovere difficile tacere, quando la maionese che qualcuno aveva opportunamente preparato è impazzita. Non c’è nessun caso in Calabria per quanto ci riguarda e per quel che riguarda il capogruppo. La politica però ed è certo, viene prima dei numeri ma oggi possiamo dire che si adatta ai numeri. La vicenda non è andata bene per motivi di opportunità e di sostanza. Sostanza perché la questione capogruppo non è stata motivata politicamente, ma si è fatta diventare gestione dell’esistente ed inopportuna perché non si doveva fare nel modo in cui si è fatta prima del congresso regionale e legandola ad esso. Si devono fermare violenza e veleni, isolare i violenti per i seri rischi che corre la Calabria e si deve riaprire una stagione politica che abbia una visione dell’avvenire e una tensione ideale e non identificarsi invece con i poteri locali. Serve dialogo e buon senso e non bisogna sottrarsi al confronto democratico dentro gli organismi.
Il confronto deve essere accettato e non evitato, altrimenti si viene delegittimati nel ruolo istituzionale, poiché i cittadini vedendo che un rappresentante istituzionale non riesce a confrontarsi al suo interno sicuramente ne deduce che non saprà farlo con la gente e le istituzioni. Noi dell’IdV non siamo per l’unanimismo ma per l’unità come rispetto e valorizzazione delle differenze. Oggi Italia dei Valori in Calabria vuole cambiare la storia, non i dirigenti. Non si puo’ avere una visione della politica comeformazione calcistica parlando solo di nomi ma si deve operare in una comune e affascinante ricerca di energie giovani, intelligenze critiche e competenze nuove. Per evitare il rischio che i cittadini trovino altre modalità di rappresentanza aldilà dell’offerta politica tradizionale, non dobbiamo far si che prevalga la rabbia sulla ragione e ogni discussione sulle idee e sulla composizione del gruppo dirigente deve essere fatta solo nel luogo deputato alla politica, cioè, il partito”. E’ quanto dichiara Maurizio Feraudo, segretario regionale dell’IdV in Calabria.