Castiglione, il racconto della musica di Michela Lombardi e Piero Frassi
Una performance ricca di talento, tecnica ed affiatamento, quella di Michela Lombardi e del maestro Piero Frassi al pianoforte, che hanno incantato gli spettatori che hanno applaudito a scena aperta dopo che per l'ennesimo sabato, hanno sfidato pioggia e cattivo tempo, per dare il giusto lustro all'arte "a tutto tondo" - così come recita lo spot del teatro di Castiglione Cosentino - che in cartellone ha ancora tante chicche da regalare agli appassionati e a coloro che vorranno accogliere l'invito a trascorrere una serata all'insegna del jazz come "altare" di una cultura che seppur di nicchia, attinge a capacità fuori dal comune.
Tecnica, versatilità, pathos e simpatia, appartengono alla cantante toscana che durante il concerto di sabato 12 marzo, non si è limitata a cantare magistralmente, ma ha raccontato la musica, come solo un talento vero sa fare, attraverso una "personale" cultura fuori dal comune. Un omaggio a James Taylor, e poi "Never fall in love again", ed ancora "Alfie" che la Lombardi dedica a tutte le donne in sala, anche questa di Burt Bacharach con il quale la cantante ha collaborato. E che dire dell'omaggio emozionante e commovente a Piero Ciampi - poeta livornese tanto caro alla Lombardi e a Frassi - con "Hai lasciato a casa il tuo sorriso" che ha condotto gli spettatori ad un applauso lunghissimo e pieno di emozione.
Si fa presto a capire che tra Michela e il maestro Frassi c'è grande affiatamento e complicità artistica, frutto di una collaborazione quasi ventennale tra i due artisti che non solo sanno come interagire musicalmente, ma sanno anche come e quando lasciare lo spazio all'altro, cosa che sabato sera si è trasformata in un tripudio di consensi che hanno sottolineato ogni assolo compiuto da Piero Frassi. Il pubblico mostra forte il consenso durante la bossanova della Lombardi, energica, vibrante e assolutamente "cool". Un ottimo inglese nell'esecuzione dei brani, una tecnica impeccabile, le capacità interpretative di chi vive di jazz e chi di questo mestiere ne sa davvero fare meraviglie.
Anche Nat King Cole tra le perle scelte da Michela Lombardi per far riecheggiare la sua meravigliosa voce nel teatro "Il Piccolo" ed un arrangiamento degno di nota per la famosissima "At last" di Etta James che la Lombardi sceglie per chiudere il concerto è che esegue in maniera accattivante dopo aver raccontano al suo pubblico che la paternità di quel pezzo è da attribuire ad un italiano e per la precisione calabrese, che risponde al nome di Salvatore Antonio Guaragna, che poi divenne Herry Warren. Ma il pubblico, in piedi, chiede il bis che diventa da brivido: "Over the Rainbow" è il pezzo con il quale Michela Lombardi e Piero Frassi salutano gli ospiti del teatro "Il Piccolo", attraverso una versione che coloro che vi hanno assistito, difficilmente dimenticheranno.