Presentazione del nuovo libro di Arcangelo Badolati
Martedì 22 marzo alle 18, Terrazzo Pellegrini a Cosenza presentazione del libro #Iodamoremuoio di Arcangelo Badolati.
Il volume #Iodamorenonmuoio, scritto da Arcangelo Badolati, caposervizio della “Gazzetta del Sud”, si avvale del contributo artistico di Federica Montanelli e della prefazione di Cinzia Falcone.
Il saggio fa parte di “Ipazia”, una nuova collana che nasce per i tipi della Pellegrini Editore, ideata e diretta da Arcangelo Badolati, dedicata al mondo delle donne, sondato in tutte le sue articolate e complesse sfaccettature.
#Iodamorenonmuoio è un saggio composito che attraversa l’universo femminile in maniera originale, muovendosi in maniera zigzagante tra la letteratura e la cronaca per aiutare a comprendere le devianze criminali e sub-culturali che hanno determinato i femminicidi nel corso dei secoli.
In questo viaggio ci sono le donne nella storia, quelle che hanno cambiato il volto del mondo con la loro genialità e che eppure sono state vittime della loro stessa grandezza: Ipazia d’Alessandria, Olympe de Gouges, Giovanna d’Arco, Beatrice Cenci, Isabella Morra, Artemisia Gentileschi, Francesca La Gamba, Oriana Fallaci, Angelica Balabanoff, Margherita Sarfatti, Anna Kuliscioff, Ada Negri, Franca Rame, Isabella Aleramo.
Le donne assassinate brutalmente da uomini mostruosi, in una Calabria che si fa specchio del mondo: Roberta Lanzino, Maria Rosaria Sessa, Fabiana Luzzi.
Le madri massacrate dai figli: Patrizia Schettini e Patrizia Crivellaro. Anche loro calabresi ma emblematiche di una violenza indicibilmente mostruosa.
Poi le donne che si sono ribellate alla ʼndrangheta: Giuseppa Mercuri e Maria Concetta Cacciola.
Ancora, le donne straniere, quei volti senza nome, rese schiave e costrette a prostituirsi per le strade della Calabria.
Un viaggio negli abissi delle anime e della carne femminile accompagnato, quasi come uno spartito musicale, da testi teatrali e letterari curati dalla giornalista Federica Montanelli. Testi che raccontano ancora il dolore e la mostruosità umana ma che, attraverso la parola alta della letteratura, consentono una straordinaria catarsi.
Perché il viaggio è negli abissi, ma sono proprio gli abissi che lasciano spazio alla grandiosità delle donne. Di tutti i tempi e di tutte le latitudini.