Comune, l’intervento del capogruppo Pd Giuseppe Mazzuca al Consiglio
Signor sindaco, signor presidente del Consiglio, colleghi consiglieri, membri della giunta, pubblico presente in sala. Questa sera partecipiamo ad un consiglio comunale particolare. E’ una delle poche volte in cui la maggioranza e pezzi importanti dell’opposizione si sono trovati insieme, per far partire da quest’assise un’iniziativa istituzionale condivisa. Lo facciamo questa sera per difendere gli interessi delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese calabresi lesi dai provvedimenti adottati dalla giunta Scopelliti. In un colpo solo l’assessorato ai Lavori pubblici della Regione Calabria, Giuseppe Gentile, ha bloccato la realizzazione di 3 mila alloggi di edilizia sociale e ha sospeso 10 milioni di euro per il Contratto di Quartiere di San Vito Alto. In barba alle esigenze di centinaia di famiglie che aspirano ad una casa dignitosa e di decine di imprese che, in un difficile periodo di crisi, avevano un’occasione per rifiatare. E per carità di patria, preferisco tacere in questa sede rispetto ad un’altra sospensione decisa dall’assessore Gentile, quello della legge 24 che aveva finanziato 480 opere pubbliche per i 404 comuni calabresi. E’ interessante ricostruire quello che è accaduto in questi due anni. Atto per atto verificheremo che il provvedimento di annullamento del bando per l’edilizia sociale è assolutamente aberrante e immotivato. La legge regionale numero 36 è stata approvata dal Consiglio Regionale della Calabria il 16 ottobre del 2008. Le finalità previste dalla legge sono quelle di riqualificare le aree degradate nonché di favorire l’accesso alla proprietà ed alla locazione di famiglie a reddito medio basso privilegiando le categorie più svantaggiate quali le giovani coppie, gli anziani, gli studenti universitari fuori sede, i lavoratori extracomunitari, le ragazze madri e le forze dell’ordine. Vengono finanziati € 155 milioni destinati a Comuni, Aterp, Cooperative, Imprese e Università. I destinatari ultimi però dei finanziamenti sono i cittadini e le famiglie che intendono acquistare la prima casa o locare un appartamento. I prezzi degli appartamenti sono definiti da parametri regionali ed il contributo a fondo perduto va a detrazione del prezzo dell’appartamento acquistato. Anche la locazione è contenuta ed è fortemente calmierata rispetto al mercato. E in quella legge 36 c’è anche altro. C’è il finanziamento dei contratti di quartiere 2 per i Comuni superiori a 30.000 abitanti (Lamezia, Corigliano, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Cosenza). In particolare per il Comune di Cosenza è previsto il finanziamento di € 10 milioni per il Contratto di Quartiere di San Vito Alto. Un’occasione irripetibile per le famiglie che da anni abitano in quel quartiere in case da 30 metri quadri. In data 31.12.2008 con decreto del direttore generale 22874 viene indetto il relativo Bando di Concorso per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione (51%) e in proprietà (49%). I soggetti destinatari dei finanziamenti - Comuni, Aterp, Cooperative, Imprese e Università – presentano le domande di finanziamento a partire dal 03.03.2009.
L’esame delle domande viene demandato dall’ allora Assesse Regionale ai LL.PP., Luigi Incarnato, ad una Commissione di esperti così formata:
- Prof. Giuseppe Spadea – facoltà di Ingegneria nominato dall’Università degli Studi della Calabria
- Prof. Antonio Scerbo – facoltà di Giurisprudenza nominato dall’Università di Catanzaro
- Prof. Corrado Trombetta – facoltà di Architettura nominato dall’Università di Reggio Calabria
- Ing. Salvatore Saccà – nominato dall’Ordine regionale degli Ingegneri
- Arch. Vincenzo De Nittis – nominato dall’Ordine regionale degli Architetti
- Arch. Rosanna Palazzo – nominata dall’ ANCI Calabria
- Ing. Salvino e Ing Ruffolo – in rappresentanza della Regione Calabria.
L’elenco dei componenti della commissione, rappresentanti degli atenei calabresi, degli ordini professionali, dei Comuni, è d’obbligo perché va confrontata con quella che invece viene nominata dal nuovo Assessore ai LLPP della nuova Giunta Regionale (Pino Gentile) che dirò più avanti.
In tutto questo periodo i dirigenti regionali trimestralmente hanno informato il Consiglio Regionale (di cui l’attuale assessore Gentile faceva parte) e la competente Commissione, così come previsto dall’ art. 8 della legge 36, sull’andamento delle procedure. Né il Consiglio regionale (di cui Gentile faceva parte) né la Commissione regionale hanno posto contestazioni né tantomeno ricorsi alle competenti autorità. Nessuno ha contestato il bando a sportello, che oggi, a sentire il governatore Scopelliti e l’assessore Gentile, è diventato uno delle “criticità” che imposto di bloccare risorse e cantieri. La commissione completa i lavori e pubblica con Decreto Dirigenziale le graduatorie definitive in data 05.10 2009. Da parte di soggetti esclusi vengono presentati n. 32 ricorsi al TAR (pari al 8,7% delle domande presentate – 357- e quindi ben al di sotto della media fisiologica di procedure similari) . Il TAR Calabria accoglie solo i ricorsi di due imprese e relative solo a variazioni di punteggio mentre respinge tutte le richieste di sospensiva del bando e della legge. Il tutto grazie alla strenua difesa del Bando e della legge 36 da parte dell’Avvocatura interna Regionale. La stessa Avvocatura che ora davanti agli stessi giudici dovrebbe invece, qualora la scellerata decisione dell’assessore Gentile dovesse perpetuarsi aprendo la strada ai ricorsi delle ditte che avevano vinto, tentare di screditare e demolire lo stesso bando e la stessa legge che aveva precedentemente difeso e legittimato.
UNA VERGOGNA!!!!
Dopo le verifiche di legge , la Regione Calabria attraverso i suoi dirigenti, in data 17 Marzo 2010 comunica ai soggetti ammessi i finanziamenti intimandoli ad iniziare i lavori entro 180 giorni pena la revoca dei finanziamenti, con l’obbligo di trasmettere alla Regione l’attestato di inizio lavoro rilasciato dalle autorità comunali ed il relativo QTE (Quadro Tecnico Economico).
I destinatari dei finanziamenti avviano gli investimenti procedendo ad acquistare o espropriare i terreni, a predisporre le progettazioni esecutive, a pubblicizzare gli interventi attraverso la stampa e l’affissione di manifesti per come previsto dalla legge, a vendere gli appartamenti alle famiglie con le caratteristiche individuate dalla legge, a pagare gli oneri di urbanizzazione, a stipulare contratti ed in molti casi anche ad iniziare i lavori.
Nel frattempo si insedia la nuova Giunta Regionale. All’assessorato ai LLPP vengono sostituiti i vecchi dirigenti che tanto bene e in modo trasparente avevano lavorato e vengono insediati i nuovi (ambedue esterni): L’ing. Giovanni Laganà direttore generale e l’ing. Antonio Capristo dirigente del settore Politica della casa. Parliamo del dirigente che in questi giorni ha fatto molto parlare di sé: oggi lavora, anzi dirige, una struttura che segue il procedimento d’annullamento del bando, qualche mese fa vi partecipava come progettista per una ditta che è rimasta esclusa dai finanziamenti. Come la chiamereste, se non incompatibilità?
Appena insediati i nuovi dirigenti adottano immotivatamente e con procedura fortemente discutibile una sospensiva in data 20.07.2010 che perviene ai soggetti finanziati nel mese di Agosto (!!!!) in cui vengono “INVITATI” a sospendere le procedure per 60 giorni e restare in attesa di ulteriori comunicazioni. Sospensione indebita, disposta nonostante il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Calabria l’avesse negata ad alcuni soggetti che vistisi esclusi dalle graduatorie avevano ricorso . Come se fosse cosa semplice sospendere contratti, lavori, licenziare operai, mandare sul lastrico intere famiglie che hanno acquistato la casa, fermare pagamenti e quant’ altro. UNA SUPERFICIALITA’ E INCOMPETENZA MAI REGISTRATI PRIMA IN CALABRIA E FORSE ANCHE IN ITALIA!!!!
Sospensione che viene, nonostante il sollevamento unanime di ANCE Confindustria, CGIL – CISL - UIL, ANCI Calabria, LEGACOOP, prorogata ulteriormente per 20 giorni e fino ai primi giorni del mese di Ottobre 2010.
Nel frattempo l’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Calabria insedia una nuova Commissione, per verificare - udite, udite - “la regolarità delle procedure seguite, delle graduatorie e del bando stesso”. E da chi è composta questa commissione?
- Avv. Egidio MASELLA – noto Assessore Regionale, già appartenente a Rifondazione Comunista, della prima Giunta Loiero costretto a dimettersi per note vicende di assunzione di stretti congiunti ;
- Avv. Giovanni Spataro da Cosenza;
- Dr. Pallaria in rappresentanza della Regione.
In barba alla precedente commissione formata da esperti non nominati dalla politica bensì designati dalle Università Calabresi, dall’ANCI e dagli Ordini Professionali. In sfregio a qualsiasi regola di democrazia e trasparenza.
Eppure l’assessore Gentile la definisce a più riprese nelle sue dichiarazioni pubbliche “UNA COMMISSIONE DI GIURISTI”.
La commissione di “giuristi” nominati dall’assessore Gentile partorisce una relazione , che ho a disposizione di tutti i consiglieri che volessero consultarla, nella quale vengono evidenziate, sempre secondo un parere soggettivo, le “CRITICITA’” del “Bando di Concorso per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale ai sensi della legge 36/2008”. Non hanno, cioè individuato alcuna “irregolarità” o “illegittimità” che possano costituire il fondamento giuridico per l’annullabilità dell’atto, ma solo valutazioni arbitrarie e personali, dalla commissione stessa definite appunto “criticità”. La stessa commissione è consapevole della differenza che passa tra criticità e irregolarità: tanto è vero che si guarda bene dal dedurre che le “criticità” individuate siano motivi di annullamento o revoca del Bando.
La stessa commissione di noti “giuristi” nella relazione prodotta dopo un lungo e prolisso quanto inutile esame statistico di dati sul problema sociale (!!!!!!) della casa, attestano inequivocabilmente (!!!!!!????) che l’assegnazione dei finanziamenti ha determinato una forte sperequazione territoriale: ovvero sono eccessivi i finanziamenti assegnati nella provincia di Cosenza e a Cosenza città a discapito di Reggio Calabria e della sua provincia. E’ proprio così: la ragione principale per cui l’assessore Gentile intende revocare il Bando della Legge 36 è che i Comuni, l’Aterp, le Cooperative e le imprese operanti nella provincia di Cosenza hanno avuto troppi finanziamenti . Rimaniamo sconvolti ed impressionati dalla valutazione che fa l’assessore Gentile che dichiara che i risultati del Bando penalizzano Reggio Calabria a favore di Cosenza. E’ ABERRANTE PER UN ASSESSORE PROVENIENTE ED ELETTO NELLA PROVINCIA DI COSENZA. E’ come se ad esempio le altre provincie e gli altri porti della Calabria si opponessero al finanziamento di ca. 500 milioni dati al solo porto di Gioa Tauro che si trova in provincia di Reggio Calabria. E poi questa commissione di “noti giuristi” nominata da Gentile ha “studiato” poco e in mala fede se non ha notato che la maggior parte delle richieste di finanziamento in tutte le categorie previste sono pervenute da Cosenza e provincia. Per meglio precisare dalla provincia di Reggio Calabria sono pervenute solo 44 domande su un totale di 357 e cioè solo il 12% e sono stati assegnati fondi in misura più che proporzionale. Scopelliti e Gentile forse dimenticano che storicamente il territorio di Reggio Calabria ha sempre manifestato scarsissimo interesse verso gli interventi di Edilizia Sociale. Oppure pensano l’assessore Gentile ed il presidente Scopelliti che bisogna assegnare finanziamenti a chi non ne aveva fatto domanda? E’ evidente, quindi, il tentativo di Scopelliti di ordinare ai suoi assessori che oggi tutte le partite legate ai finanziamenti regionali devono passare attraverso il soddisfacimento degli interessi di Reggio Calabria e rispetto a tutto questo Gentile e gli assessori regionali gridano ognuno : OBBEDISCO!!!!!!
Gli atti amministrativi con cui la Giunta e l’assessorato ai Lavori pubblici hanno gestito la vicenda è alquanto confusionaria per non dire poco chiara. La Giunta Regionale in data 20 Settembre approva una delibera in cui viene disposto l’annullamento del Bando e nella stessa seduta di Giunta la sospende. Ovvero prima si approva e cinque minuti dopo si sospende. Risultano inesistenti anche i pareri di validità tecnica che avrebbe dovuto rilasciare il dirigente competente.
L’avvio delle procedure di annullamento prima si pubblicano sul sito della Regione (prot. 3692 del 30 Settembre 2010) adottando l’art. 8 comma 3 della Legge Regionale 19/01 e concedendo ai soggetti destinatari degli interventi a produrre le proprie controdeduzioni entro 10 giorni dalla pubblicazione sul sito della Regione e nello stesso giorno si rinuncia al citato art. 8 (prot. 3696 e 3697del 30 settembre 2010) e si inviano le raccomandate ai soggetti finanziati in cui si concedono 10 giorni dal ricevimento della stessa per contro dedurre. Insomma veri DILETTANTI ALLO SBARAGLIO E INCOMPETENTI!!!!!!
Passiamo all’altra criticità evidenziata dall’assessore Gentile e dai suoi noti “giuristi”. Riguarda il CONTRATTO DI QUARTIERE DI SAN VITO ALTO. Leggiamo cosa dicono Gentile e i suoi giuristi a pagina 11 della fantomatica relazione in base alla quale andrebbero revocati i finanziamenti.
“La malafede e l’anticosentinità” di Gentile e dei suoi giuristi qui raggiunge l’apice:
- Demolire 284 abitazioni fatiscenti a San Vito Alto per ricostruirle e offrire alle famiglie di San Vito Alto una casa nuova, dignitosa e più confortevole viene ridotta nella relazione di Gentile e dei suoi giuristi a : “un numero esiguo di unità fatiscenti”!!!!!!
Numero esiguo 284 abitazioni? Ma l’assessore Gentile ha mai visto in che condizioni vivono le famiglie di San Vito Alto?
Dov’è allora l’irregolarità? Forse nel voler dare una nuova casa alle famiglie di san Vito Alto?
O forse Gentile e i giuristi desiderano che né il Comune di Cosenza, né le Imprese e le Cooperative riqualifichino un quartiere, togliendolo dal degrado e dalla ghettizzazione e compiendo un processo di integrazione sociale.
Il resto di quanto scritto nella relazione sul contratto di Quartiere di san Vito Alto da Gentile e dai suoi giuristi è una sommatoria di imprecisioni, incompetenza e tanta dico tanta ignoranza dei luoghi e dei fatti. La relazione smaschera definitivamente, se ce ne fosse bisogno, la volontà dell’attuale Giunta Regionale di voler revocare anche i finanziamenti per San Vito Alto. La volontà di penalizzare la città di Cosenza ed i suoi abitanti deriva forse dalla volontà di questi signori di volersi impossessare del Comune di Cosenza ???????
Questi sono i motivi in base ai quali il noto Ing. Capristo e l’ing. Laganà hanno avviato il “procedimento di annullamento del Bando per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione o in proprietà in base alla Legge 241/90”.
La legge 241/90 cita testualmente: “è annullabile il provvedimento amministrativo in violazione di legge o viziato da eccesso di potere o da incompetenza” (è l’art. 21 – octies, richiamato dal 21 – nonies nella comunicazione dei dirigenti).
Ebbene chiediamo agli illustri dirigenti dell’assessore Gentile quali siano le illegittimità o l’eccesso di potere riscontrati dai giuristi nella citata relazione? E’ davvero superfluo sottolineare che le descritte “criticità” (troppi finanziamenti a Cosenza a discapito di Reggio Calabria, la volontà di non volere il contratto di quartiere di san Vito Alto, ecc.) sono del tutto inidonee a poter giustificare l’annullamento del Bando, non essendoci “illegittimità” bensì opinabili scelte discrezionali dei noti dirigenti regionali, di Gentile e dei suoi giuristi.
I ritardi delle sospensioni nonché l’avvio delle procedure di revoca dei finanziamenti stanno causando notevolissimi danni ai Comuni, alle Aterp, alle Cooperative ed alle imprese e quindi alle famiglie dei calabresi. Il pressapochismo di questa Amministrazione Regionale comporterà pesanti responsabilità erariali e patrimoniali per le casse della Regione che sarà chiamata a rispondere di numerosissime e ingenti richieste di risarcimenti danni che ricadranno in maniera pesante sulla popolazione calabrese, sulle famiglie svantaggiate che desiderano realizzare una casa, sui lavoratori dei cantieri che chiudono o non partono, sulle imprese e su tutti coloro che operano nell’indotto del settore dell’edilizia. Destano perplessità e preoccupazione le ultime iniziative messe in essere da Scopelliti e Gentile: revoca e sospensione di finanziamenti a 360 gradi. Per la prima volta nella storia amministrativa di questa Regione, ed abbiamo motivo di ritenere che sia un caso unico nel resto delle Regioni Italiane, viene meno la cosiddetta “continuità amministrativa” che rimane uno dei capisaldi della corretta amministrazione della cosa pubblica. Si cancellano i rapporti istituzionali, le concertazioni con le forze sindacali e imprenditoriali, con l’associazione nazionale dei Comuni. Lo stesso assessore Gentile, in una dichiarazione alla stampa alcuni giorni fa ha detto chiaramente che non intende parlare con le associazioni di categoria. Invitiamo la Regione a riflettere sulla vicenda nella consapevolezza che il diritto e le regole sono la fonte basilare della democrazia e chi amministra la cosa pubblica non può comportarsi ed agire per “mero capriccio”. Propongo al Consiglio Comunale di Cosenza l’approvazione di una mozione che dovrà essere inviata al Presidente della Regione Calabria, all’Assessore regionale ai Lavori Pubblici, e per opportuni provvedimenti o azioni istituzionali, a tutti i Consiglieri Regionali, al Presidente del Consiglio Regionale, al Sig. Prefetto di Cosenza, alla Corte dei Conti. Saremo vigili e attenti perche’ la mozione riceva risposte chiare e inequivocabili e non elusive. Propongo anche di inserire al primo punto dell’ordine del giorno di ogni prossimo consiglio comunale la discussione sugli sviluppi della mozione.