Pasqua in sicurezza, le regole di Adiconsum
“Mai come in questi giorni è giusto sottolineare l’importanza che ha la corretta etichettatura dei prodotti alimentari che in occasione della festa i calabresi metteranno sulla tavola. Allora facendo leva sui gusti di grandi e piccoli diciamo subito che per le carni suine, ovine, caprine e avicole devono indicare in etichetta l’origine sia del Paese di allevamento che di macellazione”. È quanto scrive Silvia De Gori, Adiconsum Catanzaro – Crotone e Vibo.
“Per indicazione di origine si intende il nome in chiaro del Paese di nascita, allevamento e macellazione; solo questo garantisce che l’animale è stato allevato, macellato ed è pure nato in un unico territorio. Quindi se nell’etichetta compare la scritta “ origine Italia” abbiamo la certezza che si tratta di animali italiani al 100% allevati e macellati nel nostro paese; ove la dicitura riporta “allevato e macellato in Italia” , vuol dire che l’animale è nato all’estero e poi è stato trasportato in Italia per essere allevato e macellato.
“Pensando ora ai piccoli, ma non solo, vediamo che tipo di etichetta la Legge Comunitaria impone ai produttori di uova di cioccolato in tutti i paesi dell’Unione Europea. Innanzitutto ci sono delle indicazioni obbligatorie che devono comparire quali: denominazione di vendita che indica esatta tipologia di cioccolato che si sta acquistando (tavoletta, pralina); percentuale di cacao che deve essere contenuta a seconda che si tratti di cioccolato fondente (almeno 35%) o al latte (almeno il 25%); la lista degli ingredienti; il nome e la sede del produttore (e del confezionatore se diverso) e del venditore; il termine minimo di conservazione; per prodotti superiori ai 30 grammi, la quantità di prodotto al netto dell’imballaggio e della sorpresa contenuta al suo interno; circa la sorpresa contenuta all’interno e con uno sguardo più attento rivolto ai bambini è necessaria che sia riportata la marcatura CE acronimo di “conformità alle norme europee”, l’indicazione relativa all’età per cui il giocattolo è ritenuto adatto (in assenza di indicazione si intende adatto a bambini di tutte le età).
“Infine passando all’altro prodotto dolciario che non può mancare sulla nostra tavola, la cara colomba, diciamo subito che deve essere un prodotto da forno a pasta morbida, ottenuto con un processo di lievitazione naturale, deve avere una struttura soffice con glassatura superiore e granella di zucchero e almeno il 2% di mandorle se tradizionale). Ingredienti obbligatori sono: farina di frumento, zucchero, uova di gallina di categoria “A” o tuorlo d’uovo o entrambi, i quantità variabile ma tale da garantire almeno il 4% di tuorlo, burro in quantità non inferiore al 16%, scorse di agrumi canditi in quantità non inferiore al 15%, lievito naturale, sale.
“Ma se proprio vogliamo concederci una buona e sana Pasqua e Pasquetta il nostro vero consiglio non può non essere quello di invitarvi all’acquisto di prodotti locali, per intenderci quelli a KM zero, magari da trovare dal contadino di fiducia o dall’allevatore calabrese. I latticini locali della nostra tradizione e i prodotti dolciari preferibilmente artigianali, basta seguire la filiera e controllare sempre bene origine ed etichetta. E poi continuiamo a curare le nostre meravigliose tradizioni locali, proprio quelle custodite nei piccoli borghi calabresi e nei piccoli paesi dove le donne ancora amano mettere le mani in pasta e ricavarne biscotti, prodotti dolci e salati coi richiami dei profumi e dei colori meravigliosi della nostra regione; i sapori del vento salato del mare e della terra un po’ dolce e un po’ amara che sa di mandarino, di mirto, di bergamotto, di fichi e di olivo, di salvia di cedro e origano, di uva, di pesco e ciliegio, di passione e lavoro, di andate e di ritorni infiniti da questa regione che sa offrire ancora tanto a chi ha occhi per cercare”.