Smaltito un relitto spiaggiato a Botricello, presente l’Arpacal
E’ stato firmato oggi a Catanzaro il verbale finale di conclusione delle operazioni di supervisione alla attività di bonifica e rimozione di una barca spiaggiata nel 2003 a Botricello, in provincia di Catanzaro, in occasione di uno dei tanti casi di trasbordo di immigrati clandestini sul mare Jonio calabrese.
Alle opere di demolizione in sito dell’imbarcazione hanno partecipato i tecnici Valerio Chiricò e Pasqualino Cerminara del Servizio tematico Suolo e Rifiuti del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal).
I tecnici dell’Agenzia ambientale, infatti, sono stati chiamati a sovraintendere alle operazioni di sezionamento dell’imbarcazione, con il compito di verificare che la ditta incaricata rispetti dettagliatamente i criteri tecnici disposti, per questi casi, da una circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2003.
La messa in sicurezza del relitto era stata disposta nell’immediatezza dello spiaggiamento, con l’allontanamento degli elementi potenzialmente inquinanti per le matrici ambientali; il sito, posto a trecento metri dalla battigia, era stato infatti recintato.
Nel dettaglio delle attività svolte nei giorni scorsi a Botricello, quindi, si è proceduto alla rimozione del motore, delle batterie e del serbatoio preventivamente sigillati al fine di evitare fuoriuscite di carburante e altri liquidi. Gli stessi sono stati sistemati all’interno di un contenitore a tenuta e, successivamente, caricati per il trasporto. I tecnici della ditta incaricata hanno, quindi, proceduto all’aspirazione delle acque di sentina dai serbatoi e dal fondo dell’imbarcazione, unitamente alle acque meteoriche che si erano nel tempo infiltrate. La procedura, infine, si è conclusa con il sezionamento in blocchi del relitto ai fini del trasporto nell’impianto di trattamento.
Al termine dell’operazione è stata verificata l’assenza di tracce visibili di sversamento liquidi sul terreno alla base dell’imbarcazione, il cui fondo è risultato integro e senza rotture o altri segni di deterioramento.
Tutto ciò è stato verbalizzato, alla presenza, oltreché dell’Arpacal, del personale dell’Agenzia delle Dogane e dell’Autorità Portuale. La ditta incaricata alle operazioni, infine, a conclusione dello smaltimento, ha trasmesso la documentazione finale all’Arpacal, oltre alle autorità presenti alle operazioni, per concludere formalmente la procedura.