La storia di Fausto Gullo su Rai Storia
A Fausto Gullo è dedicato il documentario “Fausto Gullo, il ministro dei contadini” firmato da Bruno Testori per “Italiani” con Paolo Mieli, in onda martedì 12 aprile alle 21.30 su Rai Storia.
Gullo, punto di riferimento del movimento antifascista calabrese durante il Ventennio, più volte arrestato per la sua attività, fondatore di giornali vicini al proletariato e al mondo contadino, importante membro del PCdI. Contribuisce all’elaborazione della “Svolta di Salerno”, che consente a Togliatti di dare vita al primo Governo di unità nazionale con la partecipazione delle formazioni politiche attive nel Comitato di Liberazione Nazionale. Gullo è nominato ministro dell’Agricoltura del primo governo dell’Italia liberata, affronta la “Questione meridionale” con sei importanti decreti legge che portano il suo nome. La più significativa tra le nuove disposizioni consente ai braccianti di riunirsi in cooperative e pretendere l’assegnazione delle terre incolte e mal coltivate sia pubbliche sia di proprietà dei latifondisti. Con la morte di Palmiro Togliatti comincia per Gullo il periodo politico più difficile: i nuovi dirigenti decidono di isolarlo.
Quando esplode il “Sessantotto”, Gullo sostiene la protesta degli studenti, polemizza apertamente con la chiusura di Giorgio Amendola e interviene al XII congresso del PCI dove accusa i suoi compagni di non aver compreso le ragioni del movimento. Più tardi, come dimostra una fitta corrispondenza tenuta con Enrico Berlinguer, prenderà le distanze dal progetto di compromesso storico elaborato dal Pci.
La vicenda dello statista comunista è raccontata da: Pierrette e Fausto Gullo, nipoti; Emanuele Macaluso, ex senatore PCI; Oscar Greco, storico: Piero Bevilacqua, storico; Giuseppe Pierino, ex deputato PCI; Franco Piperno, ex leader movimento ’68.