Presentazione “Il cacciatore di meduse” all’Università della terza età dei casali
“Il cacciatore di meduse”, il commovente romanzo di Ruggero Pegna che racconta la storia di un piccolo migrante somalo, continua a riscuotere consensi e ad emozionare lettori di ogni età. Protagonista in questi mesi di numerose iniziative letterarie e incontri con studenti in molte scuole che lo hanno scelto per discutere di razzismo, integrazione e accoglienza, l’attualissimo romanzo di Pegna sarà presentato domani alle ore 17.00 nella sala Comunale di Casole Bruzio, alle porte di Cosenza, per iniziativa dell’Associazione Culturale Uniterpresila, nell’ambito delle iniziative del 13° anno accademico dell’Università della Terza Età dei Casali della Presila cosentina. L’incontro, curato da Ida Nicoletti e Stefania Martucci, sarà coordinato dalla giornalista e scrittrice Rosalba Baldino. Oltre all’autore, interverranno Carlo Minervini, responsabile stampa dalla casa editrice Falco che ha pubblicato il libro e l’attore Francesco Bossio, che darà voce ad alcune pagine del romanzo .
“Il cacciatore di meduse” tocca il tema scottante dell’immigrazione per la prima volta dall’altro punto di vista, con gli occhi di un bambino somalo che diventerà scrittore della sua stessa storia e con la voce di immigrati, miseri e diversi di tutto il mondo. L’umanità dell’immigrazione e della lotta per l’integrazione, in questo romanzo riesce a prevalere su ogni paura, aprendo alla tenerezza e a un forte senso di solidarietà. La storia di Tajil, un bambino nero che non sapeva di essere diverso perché nel suo villaggio a Chisimaio tutti avevano il suo stesso colore, ha da subito convinto per la capacità di dare voce agli stessi migranti, alle sofferenze e ai sogni di chi è bisognoso o diverso, discriminato per il suo stato di povertà o, soltanto, per il colore della pelle. Un romanzo che racconta la dura realtà dei nostri giorni attraverso il quotidiano e la sensibilità di un bambino, tra episodi drammatici e sfumature fiabesche, fino a far diventare naturale il grido contro ogni forma di razzismo.
Un romanzo che, secondo lo stesso autore, offre l’unica soluzione possibile ai dilemmi e drammi di questi giorni, aprendo ai sentimenti, al rispetto degli altri e delle loro infinite diversità, usando la chiave della bontà e degli affetti. “Oltre ai vari riconoscimenti di questi mesi – afferma Pegna – mi ha fatto piacere sapere che alla giornalista Jessica Perri sia stato assegnato il premio ‘Parole dell’Anima’ di Casoria proprio per la recensione al mio romanzo, un’altra bella testimonianza di come questa storia e i temi trattati arrivino dritti al cuore!”.