Alla Provincia di Catanzaro la proiezione del film di Francesco Leone “Pulp”
Si intitola “Pulp”. Cinquanta minuti per trattare in modo sperimentale la condizione umana in un turbine di eventi caotici, frutto della storia passata e presente in cui l’individuo si riflette in un susseguirsi di immagini e musica. Il film che sarà proiettato nella Sala del consiglio provinciale di Catanzaro venerdì 29 aprile dalle ore 18 alle ore 19.30, è curato e diretto dal regista Francesco Leone, con la partecipazione dell’associazione Effetto Stendhal, presieduta da Francesco Scicchitano.
“Pulp” si presenta con le caratteristiche di un video sperimentale (la musica del film è di Arco Parentela, il montaggio di Enzo Sollima). La scatola televisiva è l’oggetto da cui si parte per affrontare il viaggio nel tubo catodico dello schermo che riflette e registra l’esistenza dell’uomo attraverso gli eventi accaduti e che accadono seguendo la logica di un ricorso storico. La lettura è caratterizzata da una allucinante e ipnotica visione del mondo attraverso l’occhio robotico di Pulp. L’invenzione di questo essere meccanico (la Tv) è generata da una riflessione sulla potenza dello schermo che scandisce il tempo di un’esistenza fatta di immagini e suoni.
L’idea del film “Pulp” nasce nel 2008, anno in cui l’artista Francesco Leone prende in fitto una casa in un villaggio della Sila e si dedica alla realizzazione del progetto strutturandolo via via in modo sperimentale. Volutamente registrate in bianco e nero e senza l’ausilio dell’audio, le immagini oltrepassano in poco tempo la soglia delle nove ore di registrazione. A questa prima sessione di immagini ne è stata aggiunta quasi contemporaneamente un’altra, ancora più sperimentale e onirica, estrapolata dal tubo catodico della tv, permettendo così all’artista di stravolgere l’intero piano sequenziale che altrimenti risulta ancora troppo documentaristico e naturale. I tempi si allungano ancora, passando da nove a dodici. Ma la soluzione più adatta alle sue esigenze espressive si trova durante l’inverno del 2013, quando presa in considerazione l’idea che il contenuto debba essere nuovamente reinterpretato, il film viene proiettato su un muro all’interno di un capannone e registrato nuovamente utilizzando espedienti tecnici in fase di ripresa che consentono di avere una nuova lettura delle immagini e di sintetizzare al massimo la complessa e visionaria sceneggiatura originaria. Il film a quel punto completamente rivoluzionato, viene portato al massimo della sintesi: le nove ore diventano prima sei, poi quattro, e in una terza registrazione avvenuta di notte, il tutto è ridotto a soli 55 minuti.
Il film di Leone è del 2013, lo stesso anno in cui nasce l’associazione Effetto Stendhal, dalla volontà di alcuni artisti e creativi di Catanzaro, per lo sviluppo e l’espansione di nuove espressioni artistiche in città. L’associazione presieduta da Scicchitano vanta collaborazioni con le associazioni Kinema e Il Mantello, e protocolli d’intesa con l’assessorato alla cultura di Catanzaro. Effetto Stendhal partecipa alla produzione dell’ultimo lavoro del regista Francesco Leone.