Legge 194/78. Giudiceandrea: “Norme per la corretta applicazione in regione”
Il Consigliere regionale e Capogruppo dei Democratici Progressisti, Giuseppe Giudiceandrea ha depositato la proposta di legge n°139/10^ “Legge 194/1978. Norme per la corretta applicazione sul territorio regionale”.
Un tema delicato quello dell’interruzione volontaria di gravidanza, un diritto acquisito dalle donne e dalla civiltà negli anni, che nella realtà è ostacolato nelle strutture pubbliche, spingendo il ricorso alle cliniche private o alla clandestinità.
L’Italia ha una normativa sull’aborto, la famosa legge 194 del 1978 che consente in modo civile l’IVG nel caso di pericolo per la salute fisica o psichica della donna, ma in pratica non è così.
Attraverso la proposta di legge depositata da Giudiceandrea, la Regione Calabria, nel rispetto della 194/1978 in merito al diritto all’obiezione di coscienza fra i medici ginecologi, procederà verso una migliore e corretta attuazione del principio di ponderazione sollecitatoci anche dal Consiglio Europeo, che in tema di IVG ha chiaramente palesato come il principio della tutela della salute delle donne sia nel nostro Paese compromesso per l’alto numero di obiettori di coscienza. La proposta prevede che ASP e AO dovranno inviare al Dipartimento interessato l’elenco completo di tutte le figure professionali utili agli scopi della presente, con l’indicazione dell’avvenuta dichiarazione di obiezione di coscienza, come previsto dall’art.9 della legge 194/1978. Per garantire il corretto principio dell’applicazione della legge, le ASP o AO che non dispongono di figure professionali non obiettore, dovranno reclutare personale necessario ricorrendo allo strumento obbligatorio della mobilità.
“Si restituisca la dignità alla 194 - afferma Giudiceandrea – l’interruzione volontaria di gravidanza è una prestazione sanitaria legale e come tale deve essere garantita dal Sistema Sanitario Nazionale.”