Barbanti: “Le aziende straniere non sono interessate agli sgravi fiscali”
"La scelta di “Autoworks Italia” di rinunciare all’investimento su Gioia Tauro per costruire automobili e confermare quello a Modugno in Puglia, merita una serie riflessione". E' quanto scrive il parlamentare Sebastiano Barbanti.
Da indiscrezioni - continua il deputato - pare che la rinuncia sia dettata da motivazioni economiche e ambientali. Per la Calabria è sicuramente una pericolosa battuta d’arresto, ma non è il momento della lagnanza, questo incidente deve rappresentare un punto di svolta. Da tempo buona parte della classe politica calabrese si è spesa per ottenere la Zes, (Zona Economica Speciale), uno strumento che, a mio avviso, è inefficace. Nel corso dell’ultimo dibattito sulla legge di Stabilità avevo proposto un emendamento per istituire a Gioia Tauro una “Free zone”, cioè un area giuridicamente indipendente, a burocrazia zero, con una fiscalità ridotta e soprattutto un sistema legale semplice ed efficiente, come fatto a Dubai o Hong Kong".
"Il caso dell’Autoworks Italia - prosegue - conferma che non sono gli incentivi economici o fiscali ad essere determinanti nell’attrazione degli investimenti, e ciò è noto da tempo e confermato da studi di settore. Invece gli investitori stranieri chiedono “burocrazia zero” sia amministrativa che giudiziaria, oltre che aree attrezzate. In questi contesti, occorre principalmente interrogarsi sulla riforma delle Aree di sviluppo industriale, servite in questi anni più per pagare stipendi attraverso la vendita di terreni che per facilitare insediamenti produttivi e dare servizi alle imprese. Ed è il caso di rivedere anche il ruolo di Fincalabra che ha fallito la sua missione. Insomma la Calabria ha bisogno di una nuova politica industriale e di sviluppo, di strumenti innovativi, alla Regione il compito di avviare una seria riflessione e battere un colpo".