Mendicino, Rinascita di Lamezia sulla condizione della sanità lametina
"La magia di avere una bandiera invece di averne un’altra, cambia totalmente l’opinione della gente, una cosa è buona o cattiva, anche se l’oggetto di cui si parla rimane invariato". E' quanto scrive Francesco Mendicino, Rinascita di Lamezia.
"Quando un anno e mezzo fa - continua la nota - io perfetto sconosciuto all’opinione pubblica, misi in campo una petizione per chiedere al commissario straordinario della sanità, di non chiudere il reparto di terapia intensiva neonatale. Mi sono fatto avanti a muso duro, nella speranza che migliaia di giovani e migliaia di professioni di ogni settore, soprattutto aslavvocati mi venissero dietro per supportare questa battaglia di civiltà, nonché di burocrazia e di leggi, che ancora ad oggi non c’è stata una reale scolta, per chi volesse partecipare si accettano proposte e supporto da parte di chiunque.
Oltre ad un esile presa di coscienza da parte di qualche migliaio di persone, nulla di tutto quello che avevo pronosticato si è avverato. Ciò che in quel momento ha tagliato in maniera deleteria le gambe della pseuda presa di posizione, sono state le elezioni Regionali e le elezioni comunali di Lamezia Terme. Ci fu un grande isterismo, tutti sembravano in preda alla febbre del gioco elettorale, con farciture di baci ed abbracci e soprattutto bacche sulle spalle, ad oggi non osservo più tutto quell’entusiasmo preelettorale di cambiamento.
Ad oggi tutto tace, voglio ricordare che tutti noi dobbiamo andare oltre gli schemi politici, anche se mi sono schierato con un movimento politico culturale, l’ho fatto in virtù per avere una credibilità maggiore, rispetto a tanti schieramenti politici, questo è forse uno degli unici che può vantare di non avere scheletri nell’armadio.
Mi accorgo che a Lamezia o in tutta la Calabria sono l’unica voce fuori dal coro, che rivendica tutti i giorni in mille forme diverse il fatto che possiamo farcela per avere sviluppo, civiltà e lavoro, e soprattutto benessere a 360 gradi. Ogni giorno esplodono fenomeni di criminalità organizzata, ma possibile che anche la criminalità è organizzata? Per fare ciò che deve fare. Ed io mi chiedo il motivo per il quale i civili non si possono organizzare per creare un futuro per loro stessi e per chi verrà dopo di loro.
Ad oggi non ho capito quali sono i miei ed i nostri interlocutori politici, ad oggi non ho capito quali politiche di sviluppo, o quali politiche turistiche si vogliono attuare per fare funzionare il nostro territorio.
Osservo un isterismo senza precedenti, non si capisce ne capo e ne coda di qualsiasi cosa. Tanti dicono che c’è la disoccupazione, altri dicono che c’è il lavoro nero, beh per quest’ultimo potevo crederlo qualche anno fa, ma io vedo tutto fermo stretto in una morsa che paralizza ogni persona.
Dopo anni che sto vagando per cercare di capire come funzionano le cose, ho capito ben poco. Quindi mi chiedo cosa possano capire i ragazzi che sono sempre come muli sui libri per studiare o a non fare niente, o fare lavori massacranti. Ad oggi mi accorgo che è impossibile concentrarsi per creare un quadro di insieme, o qualcuno ha interessi a non collegare tutto in maniera funzionale? Concludo nel chiedere a chi ci dobbiamo invocare per avere lo sviluppo tanto osannato da almeno 100 anni.
Vorrei proporre di fare una statistica dei lavori che i giovani vogliono intraprendere, al fine di conoscere i dati e le tendenze lavorative, per vagliare delle proposte al fine di creare migliaia di posti di lavoro, dove un giovane possa metterci la passione, la voglia, la volontà e la felicità di ricoprire un lavoro e che non si metta sola a spendere parte della sua vita nel fare un qualcosa nella maggior parte dei casi che serve solo a sopravvivere".