Flc Calabria, documento sulla scuola in Calabria

Calabria Attualità

La Flc Cgil Calabria ritiene che la nostra regione ha bisogno di avere una scuola che funzioni, che trasferisca conoscenza, che prepari ad una società giusta, convinti come siamo che investire sul capitale umano e il sapere, in Calabria, significa garantire a tutti l'accesso ad una scuola pubblica di qualità, alle università, in modo da poter giungere al successo formativo per tutto l'arco della vita. E' importante rafforzare il ruolo della scuola come fattore di inclusione sociale e di aggregazione sul territorio per avvicinare i cittadini alla scuola, in modo che essa venga considerata come centro di risorse per lo sviluppo culturale e non come un obbligo sociale a cui adempiere. Bisogna quindi migliorare l'apprendimento e la qualità dell'offerta formativa attraverso la piena attuazione del concetto di autonomia scolastica. Si tratta, quindi, di sviluppare anche un forte rapporto con le istituzioni locali, con le province con la regione, con il sistema produttivo, insomma con il territorio, creando reti tra istituzioni formative, in modo da poter assicurare ai giovani e agli adulti l'acquisizione di competenze per la realizzazione personale, l'inclusione sociale ed il pieno esercizio della cittadinanza attiva. La scuola, servizio con un forte contenuto sociale, deve avere necessariamente la caratteristica di una forte, fortissima equità nell'offerta formativa che è l'elemento necessario ed imprescindibile per garantire a tutti i ragazzi pari opportunità.

Pertanto, il direttivo regionale della Flc Calabria, anche in questa sede, coerentemente con le linee programmatiche approvate in sede congressuale, sottolinea la necessità di:

  • abolire i tagli previsti agli organici e di procedere alla stabilizzazione dei precari unitamente ad un forte investimento per una scuola pubblica di qualità;
  • promuovere e praticare con continuità in tutte le scuole l’educazione alla legalità e la lotta alle devianze giovanili, soprattutto nelle aree a forte degrado sociale;
  • concertare in stretta collaborazione con gli Enti locali, le associazioni di volontariato ogni possibili strategia finalizzata all'attuazione di progetti integrati per la prevenzione ed il recupero della dispersione scolastica nelle aree a massimo rischio di devianza sociale. Avviare costanti azioni di monitoraggio dei percorsi formativi al fine di valutare la ricaduta sociale. Introdurre forme di incentivazione e di sostegno alle famiglie attraverso corsi di educazione degli adulti rivolti ai genitori degli alunni in fascia dell'obbligo scolastico;
  • sviluppare interventi mirati all’aggiornamento dei Dirigenti scolastici, dei docenti e del personale ATA e tesi alla valorizzazione delle enormi professionalità espresse dai lavoratori e dalle lavoratrici della conoscenza;
  • difendere e tutelare l’autonomia scolastica, sottraendola ad ogni forma di condizionamento politico ed economico e valorizzare le attività di insegnamento, di progettazione integrata e gestione incentivando la partecipazione attiva di tutte le componenti della scuola ai processi decisionali;
  • elaborare una nuova legge sul diritto allo studio che favorisca l’inclusione sociale e garantisca a tutti pari opportunità insieme a servizi di supporto alle scuole di ogni ordine e grado (mense, infrastrutture, tecnologie, trasporti etc, etc.);
  • soddisfare la domanda di tempo scolastico e di qualità dell’offerta formativa espressa da famiglie e studenti in tutti gli ordini di scuola;
  • generalizzare il sistema scolastico pubblico 0-6 anni, dagli asili nido alla scuola dell’infanzia statale, su tutto il territorio calabrese;
  • rendere accessibile il sistema dell'istruzione in tutto il territorio calabrese attraverso adeguati sistemi di mobilità per gli studenti. Posto che l'attuale servizio di trasporto porta via agli studenti calabresi mediamente una ora di lezione;
  • rafforzare nella nostra regione le politiche dell'integrazione sia riguardo agli studenti diversamente abili sia agli studenti provenienti da culture diverse.

Il Comitato direttivo da una prima ricognizione delle questioni poste nella bozza di libro verde ritiene che:

  • alcune tematiche risultano semplicemente enunciate e non adeguatamente calibrate sulle peculiarità dei territori;
  • manchi il riferimenti ai danni prodotti al sistema scolastico calabrese dai tagli smisurati dovuti all'applicazione di quanto contenuto nella legge 133/08.