Pd: “La normalità del disordine? dopo il giro rosa la città ripiomba nell’anarchia”
"Facciamo in modo che la bella esperienza del Giro d’Italia non sia stata vissuta invano, come una parentesi dentro al grigiore; facciamo in modo che ci lasci qualcosa, come ad esempio la spinta all’ordinato, al decoroso, al pulito". E' quanto scrive Circolo Pd "E.Lauria" di Catanzaro.
"Anche perché - continua la nota - abbiamo avuto la dimostrazione che la città ha delle straordinarie capacità di attrazione e di accoglienza, è nelle sue corde diventare il centro di un grande evento e su questo terreno la forza espansiva di Catanzaro va espressa, sostenuta, assecondata. Né ci hanno colpito particolarmente gli interventi straordinari di pulizia e diserbo messi in campo dall’amministrazione comunale – alcuni dei quali fra l’altro a ridosso della partenza dei ciclisti - per farsi trovare pronta all’evento. Catanzaro sicuramente aspira, spinge verso una nuova stagione, sono gli amministratori che la governano purtroppo a mancare della loro ambizione rappresentativa. E questo è un grave danno per la città. Ci impressiona, infatti, la nonchalance con cui si è voltato pagina a Giro ultimato. L’atteggiamento tipico di chi davanti alle telecamere vuole apparire bello e in ordine, per cui non lesina cerone per coprire rughe e brutture, ma poi - a luci spente – ritorna con indifferenza a perseverare negli errori, a propinare soluzioni al ribasso, a convivere con sporcizia, incuria, disorganizzazione.
Basta una passeggiata a pochi giorni di distanza dal passaggio della Carovana rosa e la sensazione che ci assale è che tutto sia tornato irrimediabilmente come e peggio di prima. La normalità del disordine?
Partiamo dall’isola pedonale: abbiamo tutti pensato che un centro libero da ingorghi sia vivibile e gestibile. Che il Corso non sia pedonale per esigenze commerciali, per esigenze di viabilità interna, per mancanza di un'adeguata funzionalità e progettazione di aree parcheggi, è incomprensibile ma tollerabile. Mentre non è più, assolutamente, accettabile l’attuale stato di completa anarchia. Il centro della città vive una condizione di completa asservimento alle macchine, siamo ostaggio dei veicoli, in alcune ore del giorno in modo assolutamente incivile. Basti pensare, ad esempio, alla mobilità impedita a una molteplicità di persone. Esiste un problema di barriere architettoniche che va affrontato con urgenza. All’altezza dell'incrocio con piazza grimaldi ed in altre zone del corso, le strisce pedonali, in origine con percorsi tattili per ipovedenti, sono state rappezzate in malo modo come toppe ad un vestito vecchio. Vogliamo augurarci che si tratti della distrazione di un'impresa poco attenta ai lavori di ripristino e che invece non sia piuttosto la mancanza di un capitolato che preveda il recupero e il ripristino dello stato dei luoghi, cosa quest'ultima che vedrebbe colpevole l'amministrazione .
Può sembrare un piccolo problema ma è un grave segno di inciviltà: le società crescono anche attraverso l'attenzione alle persone più svantaggiate. Per non parlare dei marciapiedi e dei passaggi ostruiti da parcheggi selvaggi. In che modo vogliamo rilanciare il centro storico se non consentiamo alle persone di viverlo? Come è possibile soltanto ragionare sull’ingresso in centro degli studenti universitari, se non rendiamo la principale via cittadina accessibile, ospitale, accogliente e a misura d’uomo e con servizi adeguati alle esigenze di una società moderna?
Credo si tratti di interrogativi a cui dare una risposta, a meno che l’intento malcelato di questa amministrazione comunale non sia quella di svendere il centro storico ai palazzinari di turno, a qualche facoltoso imprenditore; compromettendo una volta e per sempre gli interessi di tutti".