Monitoraggio terapie croniche, Federfarma presenta il progetto “100 Province”

Catanzaro Salute

Le 100 province è una iniziativa nazionale a declinazione periferica (provinciale, ma anche regionale) promossa da Federfarma e GSK e dedicata ad una migliore gestione delle cronicità attraverso attività tipiche del Pharmaceutical Care.

Il Servizio sanitario nazionale è alle prese con un grave problema di sostenibilità. La domanda di salute di una popolazione che invecchia è sempre più complessa e articolata e, quindi, costosa. Le risorse invece sono limitate. Per far quadrare i conti finora si è adottata principalmente una politica di tagli, tagli che hanno colpito in misura pesante il settore farmaceutico e, in particolare, le farmacie. La spesa farmaceutica convenzionata è in calo ormai da anni e oggi è a livelli inferiori a quelli del 2001.

Anche i cittadini hanno visto crescere il peso degli oneri loro imposti, con ticket che nel tempo sono diventati sempre più pesanti e con una spesa privata che cresce. “Siamo, però, arrivati veramente al limite della sostenibilità: ulteriori tagli metterebbero a rischio l’erogazione del servizio farmaceutico” commentano da Federfarma Catanzaro aggiungendo che “è venuto quindi il momento di cambiare rotta. Il sistema sanità ha bisogno di una revisione, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi, che sicuramente non riguardano il comparto farmaceutico, puntualmente monitorato grazie ai dati forniti dalle farmacie”.

“Inoltre – prosegue l’associazione dei farmacisti - se si vuole realmente rilanciare la sanità italiana, anche come volano per la crescita, è necessario puntare sulla professionalità degli operatori. Il contributo professionale di medici e farmacisti è fondamentale per favorire un miglioramento del livello di assistenza e, parallelamente, una razionalizzazione dell’uso delle risorse”.

Le farmacie possono, in particolare, contribuire a rendere più efficace il percorso di cura dei pazienti, soprattutto quelli cronici, in sinergia con i medici di medicina generale. Possono così favorire il miglioramento della qualità della vita dei pazienti, producendo anche risparmi che potranno essere reinvestiti nel settore, per consentire l’erogazione dei medicinali innovativi, frutto della ricerca scientifica.

Particolare rilievo assume in questo ambito il monitoraggio dei pazienti cronici, anche grazie all’utilizzo di strumenti informatici, per verificare l’andamento delle cure e tenere sotto controllo le patologie, a supporto dell’attività dei medici di medicina generale. Ciò permette di favorire il corretto utilizzo dei farmaci, ottenere migliori risultati terapeutici, evitare gli sprechi, ridurre i costi a carico dei cittadini e del sistema.

Le prime patologie oggetto di intervento saranno quelle dell’apparato respiratorio (Asma e BPCO), nelle quali le percentuali di pazienti aderenti alle terapie sono particolarmente basse. In quest’area l’intervento di sensibilizzazione dei cittadini risulta cruciale.

È evidente come la compliance, cioè il rispetto delle terapie prescritte dal medico, sia cruciale per garantire un’assistenza adeguata a questi pazienti così numerosi e, allo stesso tempo, per la sostenibilità del sistema, in quanto riduce il numero dei ricoveri ospedalieri, conseguenti a un uso non corretto dei medicinali. Il farmacista può avere un ruolo significativo nell’aumentare l’aderenza alle terapie, come dimostrano numerosi studi e sperimentazioni condotte a livello internazionale, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Spagna.

“Ci sono però alcune criticità che – spiegano ancora da Federdarma - ostacolano un pieno coinvolgimento della farmacia nell’assistenza ai pazienti cronici. L’ostacolo più grande è costituito dal fatto che una serie di farmaci e presidi viene distribuita direttamente dalle ASL e non in farmacia. In questo modo il farmacista, come anche il medico di medicina generale, non viene messo in condizione di assistere al meglio i malati. Questi ultimi sono costretti a ritirare alcuni medicinali e dispositivi medici nel presidio pubblico e altri in farmacia. Ciò crea disagi ai malati, soprattutto se anziani, e non consente a medici e farmacisti di avere una visione a 360 gradi della situazione del paziente e dell’andamento della terapia”.

È quindi fondamentale riportare in farmacia i medicinali che oggi sono distribuiti direttamente dalle ASL sulla base di motivazioni esclusivamente economiche e non sanitarie. Inoltre, è necessario un più stretto raccordo tra medico specialista, medico di medicina generale e farmacia, alla quale dovrebbe essere affidata l’erogazione di tutti i medicinali che non richiedono particolari cautele in fase di somministrazione.

Le farmacie sono pronte a fare la propria parte per migliorare l’assistenza ai pazienti e agli anziani. Mettono a disposizione dei cittadini e delle ASL la professionalità dei propri farmacisti, i propri spazi informativi per campagne di informazione ed educazione sanitarie, le proprie piattaforme informatiche per garantire un’erogazione controllata, sicura e omogenea sul territorio di prodotti e servizi. Chiedono, però, alla Parte pubblica altrettanta disponibilità al dialogo e al confronto per individuare insieme le soluzioni normative ed economiche idonee a favorire il potenziamento del servizio farmaceutico e favorire la partecipazione attiva delle farmacie al processo di territorializzazione dell’assistenza, per portare la sanità più vicina ai cittadini, garantendo allo stesso tempo la sostenibilità del sistema.