Unioni civili, Forza Nuova contro il sindaco di Pizzo
"Il primo cittadino Callipo, in merito all’approvazione delle unioni civili ed al susseguente problema morale che molti suoi colleghi si sono posti, ha recentemente dichiarato che: ‘un sindaco che si rifiuta di applicare la legge, appellandosi strumentalmente all'obiezione di coscienza, nega il proprio ruolo di pubblico ufficiale’. Inoltre è arrivato a tacciare, questi eventuali obiettori, di essere persino dei razzisti”.
È quanto scrive Edoardo Ventra, Segretario Provinciale Forza Nuova Vibo Valentia aggiungendo di voler ricordare a Callipo “come questi ‘razzisti’ facciano parte della sua stessa comunità spirituale (quella cattolica) e nel caso del Sindaco Barillaro addirittura anche della sua stessa fazione politica. Tutti razzisti? Certo che no! Pensiamo più che altro che sia il sindaco Callipo ad essere un sindaco confuso. Confuso come cattolico, contravvenendo apertamente ai dettami morali della sua stessa religione. Confuso come pubblico ufficiale, in quanto ogni struttura giuridica (eccetto per i magistrati) prevede l'obiezione di coscienza che è un diritto per ogni essere umano”.
“Il culmine della suddetta confusione poi - prosegue Ventra - lo possiamo trovare nell’altra sua affermazione, dove dice: ‘complice anche il clima da campagna elettorale perenne, sulle unioni civili stiamo ascoltando dichiarazioni assurde senza che ci sia una reazione all'altezza’. Vorremmo sapere cosa intenda il sig. sindaco ‘per reazione all’altezza’ e a quale clima di campagna elettorale si riferisca, essendo stato proprio un sindaco del suo stesso partito a sollevare il problema”.
Per Forza Nuova, queste dichiarazioni “non sono altro che da considerarsi come l’ennesima e mal riuscita operazione propagandistica del primo cittadino, intento più che altro a far parlare di se e della città di Pizzo per queste discutibili argomentazioni. Il sig. sindaco invece -dovrebbe rendere pubbliche scuse ai Sindaci e a tutta la comunità cattolica, tacciati di razzismo, per il semplice motivo di aver invocato il loro diritto di essere obiettori e per essersi opposti all’applicazione di una norma ritenuta moralmente ingiusta e sovvertitrice della legge naturale e divina! Purtroppo, di queste “politiche confuse”, ne sta subendo le nefaste conseguenze la nostra città, vista la derivante mancanza di una politica sana, che – conclude Ventra - tuteli il vero bene comune: l’ambiente, la salute, il lavoro e non ultima la famiglia".