Al Planetario di Reggio si parla di onde gravitazionali con l’astrofisica Caraveo
Non poteva mancare, all’interno del programma di diffusione della cultura scientifica messo in atto dal Planetario Provinciale Pythagoras, un incontro dedicato alla scoperta del secolo: le onde gravitazionali.
A trattare l’argomento è stata invitata la Parizia Caraveo, direttore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano.
Stasera, martedì 24 maggio, alle ore 21 nei locali del Planetario di Reggio Calabria, in via salita Zerbi, la prof.ssa Caraveo illustrerà questa grande scoperta.
Le onde gravitazionali cambiano profondamente la storia della fisica e dell’astrofisica e soprattutto il modo con cui indaghiamo i misteri dell’universo.
Sono passati cento anni da quando Albert Einstein formulò la Teoria della Relatività Generale, teoria che prevedeva anche l’esistenza delle onde gravitazionali, ‘increspature’ dello spazio-tempo prodotte da fenomeni cosmici molto violenti.
Einstein aveva pensato che non sarebbero mai state osservate, immaginava che le loro eteree armonie fossero destinate a rimanere inascoltate per l’eternità.
Non ha avuto la pazienza di aspettare 1,3 miliardi di anni il grande scienziato.
Ma come venne in mente al buon Albert di formulare tale teoria e, soprattutto, cosa direbbe alla luce dei risultati giunti oggi da LIGO (Advanced Laser Interferometer Gravitational Wave)?
Probabilmente commenterebbe la scoperta delle onde gravitazionali così come fece nel 1919, quando le misure fatte durante l’eclissi totale di Sole confermarono che la gravità curvava la luce delle stelle.
Einstein prese la notizia con noncuranza. “Sapevo già - disse ai suoi collaboratori - che la teoria era giusta”.
Ma cosa avrebbe fatto, gli chiesero i collaboratori, se gli esperimenti avessero dimostrato che era sbagliata? “In quel caso mi sarebbe dispiaciuto per il buon Dio; la teoria è giusta”- disse.
Non essendo semplice avere risposte da Einstein ci penserà la prof.ssa Patrizia Caraveo, nel suo intervento, a darcele.
Dopo la conferenza, se le condizioni meteorologiche lo consentiranno, sarà possibile osservare i pianeti Marte e Giove con gli strumenti.
Le attività sono inserite all’interno del programma degli Stati Generali della Cultura Reggina 2016 promossi dall’Amministrazione Provinciale.