L’Officina dell’arte chiude la stagione al Cilea con una standing ovation
“Grazie di cuore a tutti quelli che hanno creduto in noi, a quelli che con noi hanno lavorato, hanno sofferto e gioito e continueranno a credere. Non è più un sogno, ma è diventata una reale realtà. Ci vediamo il prossimo anno per nuove avventure, sempre senza sosta, perché l'Officina dell'arte è un'altra cosa. Una cosa vera”. Così il maestro Peppe Piromalli, insieme ai bravissimi attori Patrizia Britti, Carmelo Lo Re, Tiziana Romeo, Mariella Fortugno, Antonio Malaspina, Agostino Pitasi, Pasquale Meduri, Roberto La Grotteria e Gianni Siclari si congedano ma solo per qualche mese dal pubblico del teatro “Cilea” dopo aver messo in scena, sabato sera, la divertente commedia “La banda degli onesti”. Il finale è segnato da una standing ovation del pubblico che prima che il sipario si chiuda, grida al team di amici e attori, un solenne “grazie” per aver creato da soli una stagione teatrale che ha portato in riva allo Stretto big del panorama nazionale ma soprattutto, ha fatto conoscere una compagnia teatrale che sa fare arte. Ed è lo stesso Piromalli a sostenere che “c’è bisogno di arte per non morire di realtà” ma anche “di istituzioni che credono in quello che facciamo.
Non vogliamo nulla gratuitamente, vogliamo solo poter fare quello che ci piace: salire sul palco e strappare risate, momenti di riflessione, portare la gente a teatro”. Per il gran finale, tanti non hanno voluto perdere un cult di Totò e Peppino, “La banda degli onesti”, in un nuovo riadattamento dell’opera, che ha visto impegnati l’istrionico Peppe Piromalli nei panni del portiere del palazzo Antonio Buonocore, il capzioso Antonio Malaspina (il tipografo Giuseppe Lo Turco), Agostino Pitasi (nel decoratore di vetrine Pasquale Cardoni), Mariella Fortugno (Maria, moglie del portiere), Tiziana Romeo (nel doppio ruolo della signora Willoghbi e nel militare nella Guardia di Finanza Michele Bonocore), Patrizia Britti (ragioniere Casoria e integerrimo maresciallo della Finanza) che ha saputo mettere a nudo la sua bravura interiorizzando la complessità del personaggio fino a renderlo simpatico agli occhi del pubblico.
Inevitabile cogliere subito l’alchimia di un gruppo affiatato che ha saputo realizzare, per due ore, una commedia difficile da interpretare visto il “peso” dell’immancabile paragone con le due colonne che la portarono al successo. Una sfida vinta dai bravi interpreti dell’Officina dell’arte che hanno creato piacevoli esecuzioni di improvvisazione teatrale dettate dalla grande esperienza di palco. Il pubblico ride e applaude interrompendo spesso gli attori che però, a fine serata, dedicano un ricordo all’ultimo “imperatore” del teatro, Giorgio Albertazzi, che nella sua lunga carriera ha saputo unire tradizione e modernità. Il sipario per quest’anno si chiude ma è pronta la nuova stagione targata Officina. “Se ci permetteranno di rientrare al Cilea, noi ci saremo – conclude Piromalli – Ognuno di noi è un’opera d’arte, non sarà mai amata da tutti ma per chi ne coglierà il senso, avrà un valore inestimabile”.