Teatro: al Morelli di Cosenza in scena 72 spettacoli
L'Amministrazione comunale di Cosenza replica l'iniziativa realizzata la prima volta l'anno scorso ovvero la manifestazione d'interesse, rivolta alle associazioni culturali e di spettacolo del territorio, per "affidare" loro la programmazione complessiva del teatro Morelli. L'invito che quest'anno, proprio in virtu' dell'esperienza, e' stato meglio affinato, e' stato accolto da ben venti associazioni, che hanno presentato i loro progetti, sottoposti al vaglio di una commissione guidata dal direttore artistico dei teatri comunali Antonello Antonante. Lo stesso nella conferenza stampa di questa mattina, insieme all'Assessore allo spettacolo Francesca Bozzo ed alla dirigente del servizio Giuliana Misasi, ha esordito proprio con i numeri - 20 associazioni, come detto, per 72 serate di spettacolo - ritenendo che gli stessi traducano e ribadiscano - afferma - " la vitalita' culturale di Cosenza, citta' frizzante che dal Conservatorio all'Universita' offre una serie di strutture che producono e ospitano spettacoli". Antonante parla di una inversione di tendenza del modo di vivere la cultura a Cosenza, da citta' che fruisce a citta' che produce, e di questo un professionista del non puo' che compiacersi. In un momento di crisi generale dello spettacolo dal vivo, in cui si legge di teatri che fanno i contratti di solidarieta' ai loro artisti e chiudono per mesi, il direttore Antonante e' convinto che la forma di gestione pubblico-privato e' l'unica che puo' garantire la programmazione ad un teatro, ed il progetto della residenza, oggetto della manifestazione di interesse, si propone come valida opportunita' a chi ha una proposta di spettacolo e non puo' realizzarla per mancanza di struttura. "Sono convinto che gli spazi pubblici devono essere gestiti cosi' - dice ancora Antonante - e che, Amministrazione da una parte e associazioni dall'altra debbano fare la loro parte". E alle associazioni quest'anno, proprio in quest'ottica, sono stati chiesti dei requisiti "professionali" in piu', dall'agibilita' Enpals alla iscrizione Siae. Una considerazione a parte, lanciata dallo stesso Antonante e ripresa dalla Dirigente Misasi, che testimonia come l'iniziativa sia vissuta da tutti i partecipanti con grande senso di responsabilita' e voglia di crescere professionalmente, la merita la scelta delle associazioni, che hanno presentato progetti affini, di mettersi in rete e racchiudere la loro proposta culturale in un unico "cartellone". E' il caso ad esempio del teatro e del teatro per l'infanzia che vede insieme le associazioni Arcadinoe', Centro RAT e la Barraca per presentare produzioni proprie ma anche compagnie teatrali non calabresi. Ed e' proprio il teatro ad aprire il prossimo 31 ottobre la Stagione del Morelli sulla quale il sipario calera' solo il 24 giugno. Otto mesi intensi che coinvolgono anche la danza, la musica, la moda, concorsi canori ed una incursione nella moda. "Abbiamo realizzato uno dei compiti di un ente locale - commenta Giuliana Misasi - che e' quello di stimolare, raccogliere e sostenere l'iniziativa popolare, soprattutto quando e' cosi' ben strutturata, dandole garanzia di risorse strumentali adatte a realizzare al meglio la propria proposta di spettacolo". Dal ruolo di coordinamento dell'Amministrazione Comunale riprende il discorso anche l'Assessore allo spettacolo Francesca Bozzo, tanto legata al Morelli da volerne fare la sede dell'ufficio spettacolo e sport. Per l'Assessore Bozzo il grande merito, al quale unisce il ringraziamento da parte dell'Amministrazione, va alle Associazioni, e le cita tutte, che quest'anno, anche in numero maggiore rispetto alla prima edizione, fanno la programmazione del Morelli. "Un merito - afferma - che e' gia' racchiuso nello slogan scelto per comunicare la Stagione, Cosenza si prende la scena. E ben volentieri ve la cediamo sapendo che saprete farne buon uso. Ormai siamo andati oltre lo spirito con cui inizio' questa sfida, dare contenuti al Morelli, arrivando a creare una rete delle associazioni, e per noi e' il risultato migliore al quale potevamo ambire".