Calcio, torneo delle regioni: i giovani una priorità
La Federazione Italia Giuoco Calcio rappresenta oggi un baluardo, purtroppo quasi esclusivo, a difesa dei giovani calciatori. E' quanto emerso dal confronto su "Il Calcio Giovanile" organizzato nell'ambito del Torneo delle Regioni in Calabria. Al dibattito hanno preso parte Franco Selvaggi Campione del Mondo Spagna 82 ed attuale Capo Delegazione Nazionale FIGC Under 16, Fausto Silipo allenatore Rappresentativa Under 17 LND, Francesco Statuto allenatore Rappresentativa Under 18 LND e Fausto Taverniti Capo Delegazione Nazionale FIGC Under 15.
Dopo i saluti introduttivi del Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Nino Cosentino e del Presidente del C.R. Calabria e Comitato Organizzatore Saverio Mirarchi, nel confronto è stato evidenziato che la Serie A italiana - su 31 Tornei- è il secondo Campionato peggiore per utilizzo di giovani - ci batte solo la Turchia- ed anche le nuove regole introdotte dal Presidente FIGC Carlo Tavecchio riguardanti la Lista dei 25 over21 con i 4 più 4 cresciuti nei vivai delle Società e nazionali con i limiti per gli extracomunitari, sembrano non siano sufficienti per tutelare i più giovani talenti nostrani.
Da tutti è stata ribadita l'esigenza di investimenti maggiori sui giovani e sulla formazione, soprattutto da parte delle Società sportive che dovrebbero affiancare e sostenere di più l'impegno della FIGC. La Lega Nazionale Dilettanti ha previsto l'apertura di un Centro Federale di Formazione in ogni regione, ma occorre una maggiore attenzione da parte delle singole Società per i propri Settori giovanili :in serie A, a titolo di esempio, solo 5 Società hanno un Centro riservato ai Settori giovanili ( Juventus, Roma, Atalanta, Empoli e Chievo Verona riconoscendo a Milan ed Inter l'alta qualità delle strutture in affitto).Per il resto poco o nulla.
Non ci si deve meravigliare allora- è anche stato detto nel corso del dibattito- se le Finali dei Tornei internazionali sono ormai di esclusiva pertinenza di altre Nazioni come Germania, Inghilterra, Spagna, Olanda e Belgio dove la preparazione dei più giovani calciatori risulta quasi maniacale. Nel corso del confronto è stato anche evidenziato che al Calcio italiano si deve riconoscere il merito dell' integrazione sociale, senza alcuna forma di esclusione: nel Campionato 2013/14 risultavano tesserati oltre 53mila calciatori stranieri di cui il 70% nei Dilettanti e nel Settore Giovanile e Scolastico. E' stata da tutti inoltre riconosciuta l'esigenza di meticolosi crediti formativi per i Tecnici ed anche per gli Arbitri.