Premio Anassilaos, riconoscimento alla memoria di Giulio Regeni
Un riconoscimento alla memoria di Giulio Regeni in occasione del prossimo Premio Anassilaos (28^ edizione) è quanto si propone la Sezione Giovanile dell’Associazione. “A circa quattro mesi dal terribile assassinio di Giulio Regeni - scrive il Presidente dell’associazione, Giovani Tito Tropea - ora che l’attenzione e la tensione mediatica sembra essersi affievolita, avvertiamo il bisogno di riflettere ancora una volta sulla figura del ricercatore, dell’amico mai conosciuto, che nutriva, al pari di tanti giovani non sopraffatti ancora dall’indifferenza e dal cinismo, quegli ideali di libertà e giustizia sociale che sono a fondamento della nostra Costituzione e per i quali egli è stato ucciso”.
“L’impegno di Giulio - aggiunge - pari a quello di tanti giovani italiani che studiano ed operano un po’ ovunque nel mondo, è stato quello di uno studioso alla ricerca della verità che non ha mai dimenticato che l’oggetto delle sue ricerche toccava i bisogni e le esigenze di una umanità concreta e dolente. Per questo la sua morte ci appare assurda”.
“Non vogliamo – prosegue Tropea - e non possiamo entrare nel merito della vicenda giudiziaria ancora in corso, nei diversi tentativi di depistaggio, nella dialettica politica e diplomatica tra il nostro Paese e l’Egitto. A noi non interessa un colpevole da additare e accusare ad ogni costo ma piuttosto cerchiamo e pretendiamo la verità, perché la vita e la morte di Giulio interpella la nostra coscienza; perché egli era il giovane che noi siamo; perché i suoi ideali erano e sono i nostri, pur con tutte le difficoltà di nutrirli e viverli in un quotidiano gretto; i suoi progetti di costruire mondi nuovi erano e sono i nostri pur nella consapevolezza della estrema difficoltà”.
“Ci rendiamo conto – conclude il Presidente di Anassilaos Giovani - che la ricerca della verità in tale caso specifico incontra difficoltà inimmaginabili per il difficile contesto internazionale a causa del quale si reclama da più parti una realpolitik ma la verità può e deve essere ricercata a dispetto di ogni realismo politico e diplomatico”.